Una maxi operazione dei nuclei dei Nas di Bologna ha portato alla scoperta di sessanta strutture sanitarie non in regola.

Nel corso di una operazione condotta dai Nas di Bologna sono state scoperte irregolarità in 60 strutture sanitarie dell’Emilia Romagna.

Una indagine che ha portato alla denuncia di 22 persone coinvolte a vario titolo in tutte le più comuni fattispecie dell’esercizio abusivo di professione sanitaria.

Sedicenti fisioterapisti che agivano su pazienti con difficoltà motorie, falsi infermieri, pseudo dietologi che prescrivevano cure dimagranti sono stati scoperti dai militari dei Nas.

Le irregolarità in 60 strutture sanitarie sono state riscontrate in prevalenza nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Le indagini sono state condotte nel secondo semestre del 2017 e nei primi mesi dell’anno.

Ciò ha permesso di identificare le strutture nelle quali si svolgeva in varie forme l’esercizio abusivo della professione sanitaria. Si trattava di studi medici, studi dentistici e studi fisioterapici.

Nessuno di loro risultava in regola.

Sono 22 le persone denunciate a piede libero con l’accusa di aver svolto o tollerato l’esercizio abusivo della professione medica.

Cinque persone nel ferrarese svolgevano, all’interno di due strutture ricettive per anziani, la professione di infermiere. Il tutto in assenza di titoli di abilitazione dello Stato.

Solo nella provincia di Bologna le denuncia sono state 13. Qui falsi dentisti operavano i loro pazienti con la complicità del medico, un biologo. Questi prescriveva presso un centro estetico piani alimentari e diete dimagranti.

Ancora, è stato scoperto un fisioterapista. Il soggetto in questione praticava massaggi terapeutici sugli ignari pazienti. Ma anche laserterapia e tecarterapia.  Non aveva mai conseguito i titoli abilitativi necessari.

Infine, è stato denunciato un medico che aveva sottratto e fatto uso improprio di farmaci ad azione anestetizzante.

Quattro le persone denunciate, invece, nella provincia di Forlì-Cesena. Si tratta di odontotecnici che svolgevano mansioni riservate al medico-dentista, truffando i pazienti.

Sono poi state poste sotto sequestro due strutture sanitarie del valore complessivo di 1 milione di euro.

Queste ultime erano totalmente prive dei requisiti organizzativi e strutturali previsti dalla normativa vigente.

 

 

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