Prosegue la protesta dei medici del Cardarelli contro la Regione Campania, mentre il sindacato Anaao parla di promesse non mantenute

Personale all’osso e precarietà sono i temi al centro della protesta dei medici del Cardarelli di Napoli, che si scagliano contro la Regione Campania, rea – a loro avviso – di non aver mantenuto le promesse.
Promesse di cui, in campagna elettorale, il Presidente De Luca – da pochi mesi anche commissario alla sanità per il piano di rientro – era stato prodigo.
La protesta dei medici del Cardarelli vede i professionisti in prima linea insieme al sindacato Anaao, che attacca duramente Vincenzo De Luca.

Stavolta, infatti, il sindacato degli ospedalieri prende posizione e chiama in causa la Regione.

Franco Verde, coordinatore provinciale, ha dichiarato: “In campagna elettorale, disse che il Cardarelli sarebbe diventato come il San Raffaele di Milano. Balle. Parole pronunciate alla Stazione marittima, all’hotel Oriente e al Metropolitan. Altro che San Raffaele. Sono passati più di due anni e non si vede alcuna azione mirata a realizzare l’obiettivo. Anzi”.
Al centro della protesta dei medici del Cardarelli anche il piano barelle.
“La prima volta che è venuto al Cardarelli – prosegue Verde – De Luca ha sfoderato subito il solito stile di fustigatore di costumi, ma è un atteggiamento che gli serve solo per rafforzare la sua immagine. Le barelle ci sono ancora e continuano ad arrivare 300 pazienti al giorno, mentre il territorio non fa da filtro”.
L’elenco delle promesse mai mantenute, però, è piuttosto lungo. Si va dall’apertura del pronto soccorso del Cto mai realizzato, fino al Trauma Center.
Quest’ultimo versa in una situazione ancora più complicata dopo il decesso del ragazzo all’Ospedale Loreto Mare “e senza che siano state realizzate analoghe strutture negli altri ospedali”.
E non è tutto, perché c’è anche la questione dei precari.
Per i medici, infatti, nel ridistribuire i posti consentiti dallo sblocco del turnover, il Governatore ha destinato solo 240 posti al Cardarelli.
Secondo il gastroenterologo Luigi Orsini, anche lui tra i medici del Cardarelli coinvolti nella protesta, “per i medici non stabilizzati, la legge nazionale consente una riserva del 50 per cento dei posti messi a concorso. E invece la circolare di aprile nega questo diritto”.

E con Anaao si è schierato anche il vicepresidente del Consiglio regionale e componente della commissione sanità Ermanno Russo.

“Quando un sindacato così autorevole critica l’annuncite del presidente – afferma Russo – vuole che le cose non vanno proprio”.
Qualche flebile voce a difesa di De Luca si è levata dal consigliere di Italia dei Valori e componente della commissione sanità, Franco Moxedano, che dopo aver mostrato incredulità per il fatto “che il sindacato non riconosca gli sforzi per riportare in equilibrio un sistema sanitario allo sfascio”, ha ammesso che ci sono dei problemi.
“Consci delle criticità – ha dichiarato Moxedano – vanno affrontate con interventi strutturali seri e mirati a cominciare proprio dal caos barelle, fenomeno che al Cardarelli sta cambiando grazie all’opera della dirigenza e del personale. Condivido l’apertura del pronto soccorso al Nuovo Policlinico e va accelerata l’apertura di quello del Cto. E condivido pure il confronto diretto con il sindacato “.
Nella nota dell’Anaao, sottoscritta anche da Eugenio Gragnano, Claudio Iervolino e Filippina Ciaburri, si propongono strade diverse: “Il grave disagio che il Cardarelli sopporta deve finire. E perciò chiediamo a De Luca e al presidente della V commissione Raffaele Topo, un urgente incontro, alla presenza del segretario regionale Bruno Zuccarelli. Per l’implementazione del personale al Cardarelli, per l’attivazione vera di un filtro territoriale e per conoscere i motivi che ostacolano l’apertura del Ps al Policlinico “.
 
 
 
 
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