La Camera dei Deputati con 296 voti a favore e 6 contrari ha dato il via libera alle Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie. Il provvedimento – che non ha ottenuto consenso unanime perché non comporta “oneri a carico dello Stato”, cioè non prevede impegni di spesa e quindi investimenti – che tornerà a Senato per l’approvazione definitiva, è suddiviso in tre parti. Innanzitutto, prevede l’aggiornamento triennale delle Linee di indirizzo per prevenzione e cura, estendendole non solo alla vita del bambino autistico ma anche all’adolescente e all’adulto. La Legge prevede poi l’inserimento dell’autismo nei LEA per garantire uniformità di trattamento nelle varie regioni. Infine, impegna il Ministero della Salute a promuovere la ricerca a 360 gradi, dal fattore biologico a quello genetico, da quella di tipo riabilitativa a quella sociale. Promozione che deve comunque avvenire a saldo zero, cioè senza ulteriori spese.

[quote_box_center]Cosa sono i LEA?
I Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket). I LEA sono organizzati in tre grandi aree:

• l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro, che comprende tutte le attività di prevenzione rivolte alle collettività ed ai singoli (tutela dagli effetti dell’inquinamento, dai rischi infortunistici negli ambienti di lavoro, sanità veterinaria, tutela degli alimenti, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce, medicina legale);

• l’assistenza distrettuale, vale a dire le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio, dalla medicina di base all’assistenza farmaceutica, dalla specialistica e diagnostica ambulatoriale alla fornitura di protesi ai disabili, dai servizi domiciliari agli anziani e ai malati gravi ai servizi territoriali consultoriali (consultori familiari, SERT, servizi per la salute mentale, servizi di riabilitazione per i disabili, ecc.), alle strutture semiresidenziali e residenziali (residenze per gli anziani e i disabili, centri diurni, case famiglia e comunità terapeutiche);

• l’assistenza ospedaliera, in pronto soccorso, in ricovero ordinario, in day hospital e day surgery, in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione, e così via.
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Il commento degli addetti ai lavori

“Grande soddisfazione” è stata espressa dalla relatrice della proposta di legge, Paola Binetti.  “Finalmente le luci sull’autismo vengono accese dentro il palazzo di Montecitorio. Lo facciamo oggi con un provvedimento che prima non c’era, una legge-cornice innovativa e attesa da anni”, afferma il presidente della Commissione Sanità di Montecitorio, Pierpaolo Vargiu. Il provvedimento è stato invece etichettato come “una presa in giro” dal Movimento 5 Stelle che si è astenuto dal voto “per rispetto delle persone con disabilità e delle associazioni che si occupano di autismo”, sottolineando appunto che è “una dichiarazione di intenti più che una legge”.

La patologia

Secondo l’organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America, il Centers for Disease Control and Prevention, l’autismo non è una patologia rara, anzi. La sindrome colpisce circa un bambino americano su 88. Per il CDCP la patologia ha avuto un notevole incremento negli ultimi dieci anni a tal punto che gli studiosi americani la paragonano ad una vera e propria epidemia. Per i ricercatori, tra le cause di questo incremento, vanno annoverati i fattori genetici e ambientali.

 

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