La fondazione Gimbe analizza i dati dell’ultima legislatura e il definanziamento della sanità. Richiesta la conferma delle risorse per il personale del Ssn nella legge di Bilancio 2018.

Alla ripresa dell’attività parlamentare la Fondazione Gimbe tira le fila del lavoro di questa legislatura pronunciandosi in tema di legge di Bilancio e sanità. Restano incompiute la legge sul fine vita e il Ddl Lorenzin, oltre alla nuova legge di Bilancio che non sembra promettere un incremento dei fondi destinati alla sanità. L’Osservatorio Gimbe dichiara che sorveglierà da vicino i programmi politici per le prossime consultazioni in materia di sanità e welfare.

Osservatorio sulla sostenibilità del Ssn: dati e previsioni

Le valutazioni Gimbe rilevano dati sconfortanti per quanto riguarda le risorse destinate alla sanità, dal 2010 costantemente subordinate ad altre esigenze di finanza pubblica. L’Osservatorio sulla sostenibilità del Ssn indica che, a dicembre 2016, il finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard è così definito dalla legge di Bilancio 2017:

  • 113 miliardi per il 2017
  • 114 per il 2018
  • 115 per il 2019.

Secondo il Def 2017 (Documento di economica e finanza) un’eventuale ripresa del Pil non comporterebbe un maggior finanziamento pubblico del Ssn. Per il rapporto tra spesa sanitaria e Pil, infatti, è prevista una progressiva diminuzione: dal 6,7% (2017) al 6,5% (2018) e fino al 6,4% (2019).
A questi dati si aggiunge quanto previsto dalla “Rideterminazione del livello del fabbisogno sanitario nazionale” di giugno 2017. Il decreto prevede infatti una riduzione del finanziamento a cui concorre lo Stato: di 423 milioni nel 2017 e di 604 milioni nel 2018.

I dati su finanziamenti e spesa sanitaria

Un’ulteriore riduzione cumulativa del finanziamento del Ssn è stata determinata dall’attuazione degli obiettivi di finanza pubblica nel periodo 2015-2018. La “Relazione sulla gestione Finanziaria delle Regioni, Esercizio 2015” della Corte dei Conti rileva infatti una diminuzione di 10,51 miliardi di euro rispetto a quanto previsto.
I dati Gimbe illustrano anche un incremento della spesa sanitaria del 7,5% annuo (tra 2001 e 2005) e del 3,1% (tra 2006 e 2010) e una diminuzione media della stessa dello 0,1% annuo (tra 2010 e 2016). Lo evidenzia il “Rapporto sul monitoraggio della spesa sanitaria” pubblicato dalla Ragioneria generale dello Stato.

Legge di Bilancio e sanità: un’occasione per dimostrare di credere nel Ssn

Commentando le valutazioni Gimbe, Cartabellotta ci tiene a precisare come, rispetto ad altri capitoli di spesa pubblica, la sanità abbia subito meno intensamente i colpi del definanziamento. Secondo quanto descritto dalla Corte dei Conti, infatti, tra 2011 e 2015 solo il settore sanitario ha osservato un incremento nella spesa delle pubbliche amministrazioni. A esclusione del + 0,13% della sanità, tutte le altre funzioni riportano infatti il segno negativo (fino al -11% dei servizi generali e al -10,5% della protezione sociale).
Per quanto effettivo, quindi, il definanziamento del settore sanitario deve essere letto alla luce del contesto nazionale, della lenta ripresa economica, e degli alti tassi di debito pubblico e corruzione. Secondo Cartabellotta, in tema di Legge di Bilancio e sanità il 2018 sarà un’ultima occasione per dimostrare di credere nella sanità pubblica e nei suoi professionisti.
Il personale sanitario ha subito in prima persona i danni del definanziamento e Gimbe auspica un aumento di risorse nella legge di Bilancio 2018. Nello specifico si richiedono risorse per il rinnovo dei contratti e delle convenzioni e per lo sblocco del turnover, in vista dell’insufficiente copertura finanziaria dopo decreto 5 giugno 2017.
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