L’apposito Piano nazionale del governo individua priorità e termini entro cui la prestazione richiesta deve essere erogata

Un recente sondaggio condotto dall’Istituto Demoskopika ha evidenziato come stia crescendo nel nostro Paese il numero dei cittadini che rinunciano alle cure. Tra i motivi figurano anche le lunghe liste d’attesa per le prestazioni erogate dal Sistema sanitario nazionale.
In Italia, tuttavia, esiste uno specifico Piano nazionale delle liste d’attesa; si tratta di uno strumento elaborato dal Governo, in accordo con le Regioni e le Province autonome Trento e Bolzano, in cui sono stabilite le priorità e i tempi massimi entro i quali il nostro Ssn deve erogare esami, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici.
Le priorità temporali sono quattro, contrassegnate dalle lettere U, B, D e P, e devono essere indicate dal medico nell’apposito campo previsto sull’impegnativa. La lettera U contraddistingue le prestazioni Urgenti che danno diritto all’erogazione entro 72 ore dalla prenotazione, a patto che questa venga effettuata entro 48 ore dalla data di prescrizione.
Con la lettera B, vengono indicate le prestazioni da fornire in tempi Brevi, ovvero al massimo entro 10 giorni; per le prestazioni Differibili (lettera D), il termine previsto è di 30 giorni in caso di visite e di 60 giorni per quanto concerne gli esami strumentali. La lettera P, infine, indica le prestazioni Programmate, che vanno erogate al massimo entro 180 giorni.
Il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa, inoltre, individua 58 prestazioni, sempre tra quelle offerte dal SSN, per le quali il tempo massimo di attesa va garantito almeno al 90% dei cittadini che ne fanno richiesta. Tra queste rientrano alcuni esami strumentali quali: le Tac (con e senza contrasto) a torace, addome e capo; le mammografie; le risonanze a cervello, prostata e colonna vertebrale; le ecografie all’addome, alla mammella e quelle ostetrico-ginecologiche. Tempi di attesa garantiti anche per alcune visite specialistiche quali, tra le altre, la cardiologica, l’endocrinologica, la neurologica, l’oculistica, la ginecologica e l’oncologica. Completano il quadro alcuni esami specialistici come, ad esempio, la colonscopia, l’elettrocardiogramma, la spirometria, il fondo oculare e l’elettromiografia.
Nel caso in cui i tempi previsti dal Piano non venissero rispettati, il cittadino ha diritto ad andare dal medico privatamente, pagando solo il prezzo del ticket. Per usufruire di tale possibilità basta presentare al direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di appartenenza una richiesta in carta semplice in cui vengono indicati dati personali, riferimenti temporali che giustificano la domanda e relativa documentazione, provando che la richiesta presentata non è stata evasa nei termini prescritti.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui