Identificati 33 casi confermati di anafilassi innescata dalla vaccinazione, che si sono verificati a seguito della somministrazione di 25.173.965 dosi di vaccino. Non si sono verificati decessi e solo 1 dei pazienti in cui si è verificata l’anafilassi (corrispondente a circa il 3% dei casi confermati) è stato ricoverato in ospedale.

L’equipe del Dott. Michael McNeil ha cercato di stimare l’incidenza dell’anafilassi a seguito della somministrazione di vaccini e di descrivere le caratteristiche demografiche e cliniche dei casi confermati. Secondo uno studio, promosso dai «Centers for Disease Control and Prevention» degli Stati Uniti e pubblicato ufficialmente sul sito dell’Aifa, la vaccinazione scatena molto raramente l’anafilassi, una reazione allergica potenzialmente molto grave. Utilizzando i dati estratti dalla banca dati sui vaccini Safety Datalink, i ricercatori hanno determinato i tassi di anafilassi dopo la vaccinazione nei bambini e negli adulti. In primo luogo si è proceduto all’identificazione di tutti i pazienti tramite un registro vaccinale, nel periodo compreso tra gennaio 2009 e dicembre 2011, e gli autori hanno usato codici diagnostici e procedure per identificare potenziali casi di anafilassi. Le cartelle cliniche dei casi potenziali sono state poi riesaminate da McNeil e colleghi.

I casi confermati dovevano rientrare nei criteri definiti dalla Brighton Collaboration per l’anafilassi e i ricercatori hanno dovuto determinare che siano stati innescati dalla vaccinazione. Inoltre McNeil et al. hanno calcolato l’incidenza dell’anafilassi in seguito alla somministrazione di tutti i vaccini combinati e per i singoli vaccini selezionati. Sono stati identificati 33 casi confermati di anafilassi innescata dalla vaccinazione, che si sono verificati a seguito della somministrazione di 25.173.965 dosi di vaccino. Non si sono verificati decessi e solo 1 dei pazienti in cui si è verificata l’anafilassi (corrispondente a circa il 3% dei casi confermati) è stato ricoverato in ospedale.

Il tasso di anafilassi è stato pari a 1.31 (95% CI, 0,90-1,84) casi per milione di dosi. È stato osservato che l’incidenza non variava significativamente per età e si è verificata una predominanza femminile non statisticamente significativa. I tassi specifici per vaccino sono risultati compresi tra un tasso di 1,35 (95% CI, 0,65-2,47) episodi per milione di dosi per il vaccino antinfluenzale trivalente inattivato (10 casi, 7.434.628 dosi somministrato da solo) e 1,83 (95% CI, 0,22-6,63) per milione di dosi per il vaccino inattivato monovalente per l’influenza (2 casi, 1.090.279 dosi somministrate da sole). L’insorgenza dei sintomi si è verificata entro 30 minuti in 8 casi, da 30 a meno di 120 minuti in 8 casi, da 2 a meno di 4 ore in 10 casi, da 4 a 8 ore in 2 casi, il giorno successivo in 1 caso. In 4 casi non è stata documentata la tempistica.

Allergie preesistenti, asma o episodi precedenti di anafilassi hanno rappresentato un fattore scatenante nell’85 per cento di questi casi, secondo lo studio. I ricercatori hanno sottolineato che queste condizioni costituiscono dei noti fattori di rischio per l’anafilassi. «La vaccinazione è uno dei modi migliori attraverso cui i genitori possano proteggere i neonati, i bambini e i ragazzi da 16 malattie potenzialmente pericolose. Questo è un buon momento per ricordare ai genitori che i vaccini sono sicuri ed efficaci; le probabilità di avere una reazione di anafilassi correlata a seguito della somministrazione di un vaccino sono estremamente scarse», ha ricordato l’autore dello studio Michael McNeil del CDC.

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