Cittadini in fuga dalla sanità campana. Questo è quanto si evince dal rapporto della Fondazione Gimbe (www.gimbe.org) che si occupa di formazione e ricerca in ambito sanitario. Secondo i dati raccolti dall’istituto bolognese, nel 2014 sono stati oltre 89 mila i campani che si sono rivolti altrove per ricevere prestazioni mediche, in particolare in Lombardia e, in generale, in tutto il nord Italia. Questa migrazione – spiega Maria Triassi, direttrice della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Federico II di Napoli – “ è un danno di immagine e anche un danno economico perché questi malati pagano le prestazioni secondo i tariffari delle Regioni ospitanti e spesso si paga di più fuori la Campania”. Costi che ovviamente che si moltiplicano in caso di controlli post operatori in cui si aggiungono anche le spese di alloggio. “C’è da augurarsi – auspica la dottoressa Triassi – che la nuova organizzazione sanitaria della Regione Campania, la ridefinizione ospedaliera per numeri di posti letto disponibili e valide alternative ai ricoveri, facciano segnare un’inversione di tendenza”. I fatti smentiscono per ora le parole del Governatore Stefano Caldoro, secondo cui, “la sanità campana è stata risanata”. Per Franco Tavella –  Cgil Campania – sono “quindicimila i posti di lavoro persi dal 2007 al 2014 in conseguenza al blocco del turnover, 2.300 i posti letto in meno nello scorso anno”. Per il sindacalistica, ammonterebbero a circa 269 milioni di euro i soldi spesi per le prestazioni fuori regione. Non solo il napoletano, anche la sanità irpina è stata molto rimaneggiata. Le prestazioni sanitarie, secondo la Cgil di Avellino,  “sono crollate del 30%” e il 16% della popolazione ha smesso di curarsi a causa dell’eccessivo costo dei ticket. Nel casertano, invece, l’ultimazione del Policlinico di Caserta prevista per il 2008 “è rinviata  a data da destinarsi”. Nel frattempo, in quest’area, c’è stata una vera e proprio desertificazione sanitaria con la chiusura dei presidi ospedalieri di Capua, San Felice e Teano.

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