Scotti: bene le risorse destinate ai contratti nazionali del pubblico impiego, che includono anche i medici di medicina generale

“Esprimiamo apprezzamento per i contenuti illustrati circa il Def 2017 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e per il lavoro in quel contesto svolto dal Ministro Beatrice Lorenzin”. E’ un giudizio positivo quello espresso dalla Fimmg sulla Legge di Bilancio varata dal Governo lo scorso sabato.  A parlare, a nome dell’Esecutivo nazionale della Federazione, è Silvestro Scotti .“La sanità pubblica italiana ne esce rinforzata dalla possibilità di nuovi investimenti non solo sulle prestazioni ma anche sulle risorse umane”.

Per un’analisi completa  sarà necessario vedere i contenuti specifici, ma, rimarca il vice segretario vicario “abbiamo la necessità di credere che nella stabilizzazione dei medici dipendenti debba rientrare anche la stabilizzazione dei medici di medicina generale con investimenti sulla formazione dei giovani medici di Mg visti gli allarmi per le carenze di medici da noi lanciate negli ultimi giorni”, così come “abbiamo la necessità di credere che la presenza dell’Ape con il prepensionamento anticipato per favorire l’occupazione dei giovani dia slancio e recupero alla proposta di Anticipo della Prestazione Previdenziale (App) che avevamo annunciato già da un anno, insieme all’Enpam e al suo Presidente Alberto Oliveti, come uno degli obiettivi del rinnovo dell’Acn.”

Scotti sottolinea come Il disegno di legge presentato dal Consiglio dei Ministri rappresenti una conferma di quanto sostenuto in seno alla Fimmg nel corso dell’ultimo Congresso Nazionale, ovvero che “questo Acn preveda un rinnovo economico e non solo normativo viste le risorse, 1,9 miliardi che si sommano ai 300 milioni di euro dello scorso anno, per contratti nazionali del pubblico impiego, in cui ricordiamo sono inclusi anche i medici convenzionati e quindi i medici di medicina generale .

“Abbiamo conferme – continua il medico – sulla possibilità di giocare il nostro ruolo nella sostenibilità e uso appropriato di un Fsn aumentato di 2 miliardi e reso più coerente con la richiesta di salute di un paese reso fragile per invecchiamento della popolazione e per anni di crisi economica che hanno aumentato le disuguaglianze sociali”.

Tuttavia, il vice segretario vicario della Federazione evidenzia la necessità di aprire un confronto costruttivo con le  Regioni, auspicando che gli enti territoriali investano risorse dei Fondi sanitari regionali in una medicina di famiglia “che s’innova, si integra con altre professioni, si organizza e offre  una maggiore. intensità assistenziale sempre vicina ai cittadini grazie al rapporto fiduciario e alla sua diffusione territoriale. “Fimmg – conclude Scotti – ci prova se ci sarà data una chance, e non solo passo dopo passo ma di corsa soprattutto se si tratta di mantenere vivo il Servizio sanitario nazionale”

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