Depositato in Commissione Bilancio l’emendamento annunciato dopo l’incontro tra Ministero della Salute e Sindacati

Le risorse per i rinnovi contrattuali del personale sanitario dipendente e convenzionato arriveranno da una quota vincolata (non aggiuntiva) del Fondo sanitario nazionale. E’ quanto prevede l’emendamento proposto dal Governo all’articolo 59 disegno di legge di bilancio.

Nello specifico l’emendamento stabilisce che “ai fini della copertura degli oneri per i rinnovi contrattuali…(..)…è vincolata, a decorrere dalla data di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’articolo 52, comma 2, una quota del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato ai sensi dell’articolo 58, comma 10”. Le cifre, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbero ammontare a 300 mln per i dipendenti e a 74 milioni per i convenzionati.

La relazione tecnica di accompagnamento all’emendamento specifica che nell’ambito del finanziamento del Servizio sanitario nazionale è vincolata una quota, che sarà appositamente individuata nell’ambito del riparto del fabbisogno sanitario nazionale (successivamente all’aggiornamento del Dpcm indicato) per provvedere ai rinnovi contrattuali.

I criteri per determinare l’ammontare delle risorse destinate ai rinnovi contrattuali del personale dipendente e convenzionato del Ssn sono stati inizialmente individuati con il Dpcm 18 aprile 2016, in coerenza con quanto previsto per i rinnovi contrattuali del personale dipendente delle amministrazioni statali, dal comma 466 dello stesso articolo 1 della legge 208 del 2015.

Nel Dpcm infatti si stabilisce che gli oneri per la contrattazione collettiva per il personale dipendente da amministrazioni diverse dalle statali sono determinati per il triennio 2016-18 nella misura dello 0,4% del ‘monte salari’.

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