Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Giovanbattista Ricci, Responsabile Regionale 118 SMI Marche sulla determina ASUR relativa ai medici 118 convenzionati

Alla fine l’ASUR Marche ha partorito un mostro. La recente determina ASUR infatti ha messo nero su bianco che il medico del 118 convenzionato ( in rapporto di convenzione quasi il 50% del totale dei medici 118 della regione, l’altro 50% invece in un più adeguato rapporto di dipendenza), nei momenti in cui non sia impegnato in interventi con l’ambulanza sul territorio, possa ( il convenzionato, da contratto, ha la possibilità di concordare attività che vadano oltre il soccorso in ambulanza) occuparsi della visita dei pazienti con basso codice di gravità al Pronto Soccorso, con il compenso di 5 euro a pezzo ( inizio visita ed eventuale chiusura della pratica).
La bruttura del fatto genera  in un paio di conseguenze.
Una è quella che la maggior parte dei medici del 118 convenzionati, iscritti al Sindacato Medici Italiani (S.M.I.), che disapprova la nuova modalità di retribuzione, da questo momento in poi si asterrà dal continuare a fare tale attività nei Pronto Soccorso della regione. Si tratta di medici che fanno questa attività da anni, oltre che, in molte occasioni, fare anche turni del tutto dedicati a supporto dei colleghi di Pronto Soccorso che altrimenti non riuscirebbero a coprire del tutto la turnazione. Ne è intuibile la ricaduta negativa nelle liste d’attesa dei Pronto Soccorso, già fino ad ora spesso lunghe. Se questa determina doveva essere d’aiuto nella soluzione del problema è andata ad ottenere l’esatto contrario.
La seconda conseguenza è che quella minoranza di medici del 118 che accetterà di operare con questa modalità, si troverà combattuto tra priorità su base clinica ed opportunità di guadagno. Perchè se ogni “pezzo” (apertura e chiusura della pratica) viene 5 euro, non è che si tenta il professionista verso pratiche più veloci rispetto a quelle più complesse? Paradossalmente potrebbero essere visitati in Pronto Soccorso sempre di più I pazienti con problemi più lievi e veloci rispetto a quelli con problemi più importanti e indaginosi.
Che in un ambito lavorativo pubblico possa essere adottata una simile modalità lavorativa/remunerativa appare allo Sindacato Medici Italiani qualcosa di inaccettabile e troppo distante da quello che dovrebbe essere un modello efficace per I pazienti e dignitoso per I medici.
Questo modello ASUR sembra così, invece, creare discordia nei confronti sia dei pazienti, che avendo un prezzo a singola prestazione, possono vedere distorte le priorità con cui dovrebbero accedere alla visita, sia dei medici, che potrebbero dover rincorrere qualche euro sgomitando con i colleghi, perdendo in dignità professionale, che almeno finora rimane uno degli ultimi baluardi resistenti ai tempi bui che ci troviamo ad attraversare.
Eppure basterebbe tanto poco. Basterebbe eliminare la sacca inadeguata e antistorica del rapporto contrattuale di convenzione dei medici del 118 col passaggio al contratto di dipendenza e tutto sarebbe più semplice e funzionale!
 
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