La Regione Piemonte ha deciso di istituire un ‘ambulatorio delle non urgenze’ con i medici di famiglia in Pronto Soccorso per i codici bianchi.

Novità in arrivo nella Regione Piemonte, dove è stato deciso di creare un “ambulatorio delle non urgenze” con i medici di famiglia in PS per i codici bianchi.

A prevederlo è uno specifico protocollo d’intesa che la Regione Piemonte ha sottoscritto con i sindacati dei medici di famiglia Fimmg, Snami e Smi. Il tutto con l’obiettivo di ridurre gli accessi inappropriati e fornire allo stesso tempo una migliore risposta ai pazienti.

Dunque, la proposta vorrebbe ridurre, almeno parzialmente, il sovraffollamento in corsia.

Nei principali ospedali piemontesi, pertanto, si troveranno i medici di famiglia in PS che si occuperanno dei codici bianchi. Questo “ambulatorio delle non urgenze”, separato dai locali del pronto soccorso, vedrà impegnato un medico di medicina generale (un medico di famiglia oppure un medico di continuità assistenziale).

L’ambulatorio prenderà in carico tutti i pazienti che sono già stati sottoposti a triage presso il pronto soccorso ma che sono stati classificati come codici bianchi.

Pazienti, dunque, che hanno esigenze non riconducibili all’emergenza-urgenza e quindi minore priorità.

Il medico di medicina generale si occuperà di visitare il paziente e potrà confermare la non urgenza del caso. Se ritenuto non urgente, il paziente sarà quindi dimesso e affidato al proprio medico curante.

Il medico potrà però anche modificare il codice di triage, giudicandolo di priorità maggiore. In questa circostanza il paziente tornerà in pronto soccorso.

Questo protocollo di intesa per i medici di famiglia in PS ha una validità di due anni.

Gli incarichi ai medici di medicina generale saranno attivati attraverso convenzioni di carattere annuale e rinnovabili. Il tutto per un impegno medio dalle 4 alle 24 ore settimanali. Ai medici incaricati sarà corrisposto il compenso orario per l’attività di Continuità assistenziale con le tutele previste dall’accordo nazionale.

Gli incarichi verranno assegnati dalle aziende sanitarie con specifici bandi, cui i medici potranno partecipare in modo indipendente dalle rispettive Asl di convenzionamento.

In una nota l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, ha dichiarato “l’obiettivo è quello di migliorare l’organizzazione dei pronto soccorso dei nostri ospedali, che in alcuni periodi dell’anno sono sottoposti a grandi criticità, aumentandone anche la dotazione di personale disponibile”.

Da qui la decisione di rivedere l’intesa con i mmg, per renderla “adeguata alle attuali esigenze della sanità piemontese”.

“La medicina generale – commenta Roberto Venesia, segretario regionale Fimmg, nella stessa nota – è ben felice di poter dare una mano alla medicina di urgenza e di contribuire a un miglioramento complessivo del sistema sanitario, in attesa di nuovo modello organizzativo delle cure primarie che avverrà con la stipula di nuovi accordi a livello regionale”.

La decisione è stata infine salutata da Antonio Barillà, segretario regionale Smi, come “la migliore soluzione possibile in questo momento, in vista del nuovo accordo integrativo regionale della medicina generale”.

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