Il protocollo d’intesa prevede una serie di iniziative mirate a rinsaldare la fiducia dei cittadini nelle due Istituzioni

L’annuncio risale allo scorso 8 gennaio. A distanza di otto mesi da quel primo incontro il Presidente FNOMCeO, Roberta Chersevani, e il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin,  hanno firmato la scorsa settimana a Roma, presso la sede del CNF, il Patto tra Medici e Avvocati per la tutela dei diritti di Salute e di Difesa.

Il protocollo d’intesa, spiega la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, è costituito da 10 articoli che regolano dettagliatamente finalità, modalità e tempi di attuazione, obblighi delle parti, articolazione dei progetti. Per l’evento è stato richiesto il Patrocinio dei rispettivi Ministeri vigilanti, quello della Salute e quello della Giustizia. Le due Professioni hanno infatti un pilastro in comune, la Costituzione, che tutela, all’articolo 32, il diritto alla Salute e, all’articolo 24, il diritto alla Difesa.

“A partire da questi principi fondamentali, dalle nostre Leggi Istitutive, dai nostri Codici Deontologici non poteva che nascere naturale, spontaneo un percorso comune – afferma il Presidente della FNOMCeO, Roberta Chersevani. – Con la sigla di questo Protocollo, che dà il via a una serie di iniziative congiunte, contribuiremo a rinsaldare la fiducia dei cittadini nelle nostre Istituzioni. Siamo convinti che Avvocati e Medici debbano sempre più valorizzare il senso dell’esercizio delle loro Professioni, affermandone l’autonomia e la libertà nel rigoroso rispetto dei principi normativi e deontologici”.

“Tra le iniziative previste – afferma la FNOMCeO  – il confronto e lo scambio di dati, documenti, informazioni, studi e ricerche; il monitoraggio permanente sulla normativa e la giurisprudenza italiane ed europee in materia di Diritto alla Salute e di Difesa; la diffusione di buone pratiche di correttezza deontologica; un progetto formativo per gli alunni della scuola primaria e secondaria, in collaborazione anche con il Miur  e le altre istituzioni coinvolte”.

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