L’AAROI-EMAC ha inserito nella proclamazione della protesta anche i medici in formazione costretti, talvolta, a subire situazioni che, in alcuni casi, sfociano in uno sfruttamento selvaggio

Lo sciopero del 23 Novembre coinvolge anche tutti i Medici in Formazione, “con particolare ma non esclusivo riguardo a quelli in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore e in Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza”. Lo sottolinea in una nota l’AAROI-EMAC che nella proclamazione della protesta ha inserito anche gli Specializzandi.

“Siamo convinti che le motivazioni alla base della protesta riguardino molto da vicino i Medici in Formazione – afferma Alessandro Vergallo, Presidente Nazionale AAROI-EMAC -. Sia come futuri Specialisti, sia come attuali Specializzandi costretti, talvolta, a subire situazioni più volte denunciate dall’Associazione e che, in alcuni casi, sfociano in uno sfruttamento selvaggio al quale bisogna opporsi, pur restando disponibili a rivedere in modo razionale e rigorosamente normato a livello nazionale una riforma del loro ruolo nel SSN. Per questo motivo contiamo su un’ampia adesione allo sciopero da parte dei nostri Colleghi in Formazione, appellandoci anche a FederSpecializzandi affinché sia con noi nella mobilitazione, per la tutela dei lavoratori del SSN e dei cittadini”.

L’AAROI-EMAC invita, inoltre, i Colleghi Specializzandi a rifiutarsi di sostituire gli Specialisti aderenti alla protesta.

A tal fine, in occasione dell’ultimo sciopero, fu inviata apposita segnalazione al Ministro della Salute e al Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute.

“La nostra segnalazione, soprattutto in certi Ospedali, in quell’occasione e anche nel prosieguo, funse da deterrente verso le illecite sostituzioni di Specialisti con Specializzandi – afferma Vergallo – ed è valida a tutt’oggi affinché ogni attività dei Medici in Formazione Specialistica non conforme alla normativa vigente possa essere perseguita ai sensi di legge”.

La protesta, quindi, entra nel vivo e culminerà nello sciopero di venerdì. Non è stato, infatti, considerato sufficiente l’incontro che si è svolto mercoledì 14 Novembre con l’Onorevole Marialucia Lorefice, Presidente Commissione Affari Sociali.

“Sebbene ci sia stata manifestata un’apertura per quanto riguarda l’eventuale sblocco del tetto salariale, attraverso una deroga alla Legge Madia del 2016 che verrebbe inserita nel DDL Concretezza – conclude il Presidente AAROI-EMAC –, non abbiamo colto la stessa disponibilità per quanto riguarda la salvaguardia della RIA, voce salariale altrettanto importante, i cui fondi contrattuali di riferimento, tra l’altro, restano oggi a rischio del più totale e sempre più incontrollato abuso da parte di Aziende e Regioni. Ecco perché, dopo 10 anni dall’ultimo rinnovo contrattuale, non possiamo accontentarci di promesse che ad oggi, anche se fossero mantenute, resterebbero comunque insufficienti rispetto alle nostre richieste”.

 

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