La categoria dei medici legali sembra essere caduta in disgrazia e la legge Gelli ha solamente frenato la discesa. Quindi non basta, si deve parlare di più della medicina legale etica

Medicina Legale etica ovvero la medicina legale della verità, della terzietà, della speciale competenza, della specchiata moralità, della tutela del cittadino danneggiato, dell’ascolto, della riflessione, del nesso di causa. Ossia della medicina del medico legale professionale che si presenta come unica soluzione di continuo con la scienza del diritto e quindi del legislatore.

Ma la medicina legale italiana si preoccupa più delle parcelle, dell’esclusiva sulla valutazione del danno biologico, mentre riflette poco sui problemi che stanno alla base dell’attuale situazione della categoria: insufficiente autorevolezza, capacità e specchiata moralità.

Sono riflessioni che mi sorgono spontanee e che faccio quasi quotidianamente svolgendo la mia attività professionale e rifletto e annoto costantemente le problematiche che incontro sul territorio nazionale. Questo comunque non significa che i medici legali non debbano essere pagati bene o che non debbano avere l’esclusività per la valutazione del danno biologico: ritengo che questi siano sacrosanti diritti per quelli che sanno fare bene il loro mestiere! Ma è proprio qui che si deve concentrare la nostra riflessione.

Esistono tanti medici legali che senza tabelle non sanno valutare un danno e quando le adoperano non sanno adeguarle al caso specifico in quanto non ne hanno davvero compreso il senso.

Esistono tanti medici legali che lavorano “sottocosto” perché, probabilmente, sanno di valere poco.

Ci sono professori che reputano che il medico legale non debba essere anche un buon giurista quando si parla di danno alla salute.

Ci sono gruppi di ottimo livello culturale che però pensano che elaborare tabelle più “zeppe” di valutazioni serva alla professione e alla professionalità del medico legale, ma non riflettono sul fatto che hanno solo offerto gli strumenti ai non specialisti per fare i medici legali.

Ci sono medici legali che per difendere il proprio datore di lavoro oltrepassano la barriera della dignità “asfaltando” i cittadini danneggiati.

Ci sono medici legali si fanno paladini del “cittadino danneggiato” ma lavorano per chi non ha interesse della dignità dei cittadini danneggiati.

Certo non si possono non evidenziare alcune eccellenze regionali che tengono in piedi tutta la categoria.

Ma la verità dov’è? Qual’è la passione che spinge il “ricercatore” medico legale a fare con estrema dignità la propria professione e che gli conferirebbe quell’autorevolezza utile al legislatore, ai giudici e infine al cittadino?

Meditate gente che il tempo per invertire l’andamento negativo sta per scadere e tutti i nodi verranno al pettine, pochi rimarranno e molti (i mediocri) periranno professionalmente.

 

Dr. Carmelo Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

 

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