Tra uno specialista medico legale e altro specialista forense c’è una grande differenza: il secondo la sua materia generalmente la sa, mentre il medico legale zoppica spesso!

E’ un dispiacere affermare la frequente scarsa competenza del medico legale in sede di ctu, sia esso “semplice” specialista, sia esso universitario.

Una grossolana conoscenza da parte del medico legale del diritto danneggia non solo il contraddittorio, ma anche e soprattutto il giudizio del Giudice, oltre a danneggiare le parti in causa.

Uscire con senso di impotenza da una ctu è come dire a se stessi “oggi ho toccato il fondo”.

Serve studiare, aggiornarsi, leggere sentenze, affinare i sensi, partecipare ai convegni dove si approfondiscono fondamentali concetti del contenzioso medico legale, come nesso di causa, onere probatorio, maggior danno, etc.

E’ un dispiacere ascoltare da un medico legale, soprattutto se universitario, che nella sentenza Franzese era ben precisato il concetto di obbligazioni di mezzi e di risultato (sic!), che dietro un difetto di informazione esiste solo il danno alla capacità di autodeterminazione del paziente, e così via.

Come è dispiacevole (anche se meno) leggere una ctu dove il ctu ortopedico (ma anche specialista medico legale … specializzatosi successivamente alla specializzazione in ortopedia) scrivere che un intervento era astrattamente adeguato senza considerare che sarebbe bastata una terapia conservativa per ovviare all’evento avverso successo.

Potrei anche fare altre mille specificazioni di incompetenze professionali medico legali, ma non è questo l’obiettivo di “questa polemica”.

La riflessione che scaturisce da questa maturata esperienza è alla base di questo intervento giornalistico.

Ma nelle responsabilità professionali è necessaria la nomina di una collegiale medico legale con lo specialista in medicina legale o tale nomina serve solo nei casi dove il danno da malpractice è solo psico-fisico?

Ciò affermava spesso il Consigliere dott. Marco Rossetti. Dice giusto o la dimensione del medico legale è altra e più “elevata”.

Il mio cuore propende per la seconda opzione, ma i fatti fanno tanto riflettere.

Oggi abbiamo un ministro della sanità medico legale e un europarlamentare medico legale: riusciranno a valorizzare la professione con delle leggi ad hoc?

Si può pensare che ogni medico che svolge attività forense DEBBA essere adeguato al lavoro che fa? Come si può fare la selezione di quelli che accertano e quantificano un danno per avere un albo di periti e consulenti autorevoli?

Un esame annuale orale? Test scritti annuali? Sanzioni servere in termini di risarcimento danni?

Mah, so solo che se continuiamo così si fanno più danni (morali e non) di una guerra civile!

Dr. Carmelo  Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

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