I camici bianchi erano stati condannati in primo grado rispettivamente a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, per il decesso di un paziente in provincia di Messina

Erano stati condannati in primo grado per omicidio colposo in relazione alla morte di un uomo di 58 anni risalente al dicembre del 2008. Ma nelle scorse ore, per due medici all’epoca in servizio presso l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, è arrivata l’assoluzione della Corte di appello di Messina.

I camici bianchi erano accusati di negligenza per non aver effettuato gli accertamenti di secondo livello necessari a diagnosticare la patologia di cui era affetta la vittima. Il paziente, nello specifico era deceduto 24 ore dopo essersi presentato in pronto soccorso con forti dolori al petto. Ricoverato, era stato stroncato da una dissezione dell’aorta. Secondo l’ipotesi della Procura, se fosse stato tempestivamente trasferito in un’altra struttura più attrezzata, avrebbe avuto delle probabilità di salvarsi.

Il Tribunale aveva inflitto ai due professionisti rispettivamente un anno e quattro mesi, con sospensione della pena. I medici erano inoltre stati condannati, in solido con l’Asp di Messina, al pagamento di una provvisionale di 25mila euro per ciascuna delle parti civili.   Erano stati, invece assolti con formula piena altri quattro colleghi in servizio presso il reparto di medicina del nosocomio barcellonese.

In sede di appello,  la Corte territoriale, riformando la decisione del Giudice di prime cure, ha ritenuto di escludere le responsabilità degli imputati.

Decisiva in tal senso, secondo quanto riportato dalla stampa locale, sarebbe stata una consulenza di parte, presentata dai legali della difesa. La perizia, in particolare, avrebbe evidenziato come la malattia che aveva colpito l’uomo fosse difficilmente riscontrabile. Inoltre, anche laddove diagnosticata, la percentuale di sopravvivenza del paziente sarebbe stata molto bassa.

 

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