A Treviso una donna è morta quattro ore dopo il parto del secondo figlio. Cinque medici dell’ospedale di Oderzo risultano indagati con l’ipotesi di concorso in omicidio

Una donna è morta quattro ore dopo il parto del secondo figlio a Treviso, a seguito di una gravidanza priva di complicazioni. Per il decesso della trentaquattrenne risultano indagati cinque medici dell’equipe di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Oderzo, secondo quanto disposto dalla Procura di Treviso, a seguito dell’esposto presentato dal marito della vittima.
Per i camici bianchi, che hanno un’età fra i 27 e i 60 anni, l’ipotesi formulata dai Pm è di concorso in omicidio, in attesa che i risultati dell’autopsia possano fare luce su quanto avvenuto e evidenziare eventuali responsabilità.
La donna deceduta, già madre di una bambina di 4 anni, il 12 marzo era entrata in ospedale per dare alla luce il secondo figlio. Il parto non ha presentato complicazioni, ma dopo poco la paziente a quanto sembra avrebbe avuto tre infarti prima di morire.

Ora spetterà alla Procura di Treviso fare luce su quanto è veramente accaduto e su quali siano state le cause del decesso.

“Questo atto – ha detto l’avvocato Cosimo Miccoli, che assiste la famiglia della vittima riferendosi all’indagine aperta dai Pm – testimonia la volontà della Procura di voler fare chiarezza sulla vicenda”. Oggi, intanto, sarà svolta l’autopsia che si spera possa fare luce su alcuni aspetti ancora poco chiari della vicenda.
La vittima, che lavorava come estetista ed era residente ad Annone Veneto, era originaria di Lecce e la famiglia attende il termine degli accertamenti medico legali per poter celebrare i funerali in Puglia, nella terra natale della donna. La salma sarà consegnata ai parenti dopo l’esame necroscopico.
Dai referti dei medici risulta che la donna al momento della nascita del bimbo presentava valori di pressione più alti del solito ma questo, a giudizio degli esperti, è normale. Dopo il primo infarto la mamma è stata rianimata e sottoposta ad alcuni controlli, ma successivamente sembrerebbe aver subito un nuovo infarto a cui sarebbe seguita un’emorragia. I medici avrebbero quindi sottoposto la paziente a una trasfusione che però non avrebbe impedito un terzo infarto, risultato fatale.
 
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