Sul registro degli indagati della Procura di Lecce sono finiti i nomi di sei sanitari, accusati di omicidio colposo in relazione alla morte di una pensionata di 85 anni. Il personale del 118 riferisce di aver subito un’aggressione da parte dei parenti della vittima

Sei persone sono finite sul registro degli indagati per la morte di una pensionata 85enne, deceduta giovedì scorso nella sua abitazione in Salento. Nello specifico, la Procura di Lecce ha notificato gli avvisi di garanzia agli operatori sanitari del 118 che hanno prestato i soccorsi all’anziana signora. L’ipotesi di reato contestata è di omicidio colposo.
Secondo quanto riportato dal Corriere Salentino, i parenti hanno presentato denuncia all’Autorità Giudiziaria lamentando che tra i primi soccorritori accorsi non vi fosse il medico. Quest’ultimo sarebbe arrivato solo in un secondo momento a bordo dell’automedica.

Il figlio, in particolare, racconta di essersi proposto per eseguire il massaggio, essendo in possesso di diverse certificazioni di primo soccorso.

A quel punto però i sanitari lo avrebbero invitato a uscire perché dovevano lavorare. L’uomo, quindi, riferisce di essersi alterato perché – riporta in denunci – “ho capito che mia madre stava per morire, cosa che si è verificata”. A suo dire, i soccorritori del 118 sarebbero responsabili del decesso poiché non avrebbero praticato le giuste manovre. Inoltre, avrebbero fatto intervenire in ritardo la dottoressa.
Dall’altro lato la versione dei soccorritori, i quali sostengono di essere stati aggrediti dai familiari nel corso dell’intervento. In particolare, secondo quanto riportato in una del presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Lecce, Marcello Antonazzo, “i parenti hanno cominciato ad andare in escandescenze inveendo e minacciando con una spranga di ferro dapprima l’infermiere, il soccorritore e l’autista e successivamente anche il medico arrivato sul luogo dell’evento, con l’automedica, dopo pochi minuti”.
Nelle scorse ore si è svolta l’autopsia sul corpo della vittima. Dai risultati, attesi per le prossime settimane,  si attendono risposte sulle cause del decesso e circa eventuali responsabilità da parte degli indagati.
 
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