La Procura di Nocera Inferiore ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause del decesso di un uomo di 63 anni di Vico Equense, morto dopo la sostituzione di una protesi

E’ morto dopo la sostituzione di una protesi all’anca, tecnicamente chiamata ‘cotile’. L’uomo, un 63enne di Vico Equense (Napoli), era caduto accidentalmente, sembrerebbe a causa del manto stradale dissestato.

Secondo quanto riportato dal Mattino, era stato ricoverato presso il locale nosocomio, per poi essere trasferito all’Ospedale di Sorrento. Qui, per mancanza di posti letto, sarebbe stato sistemato per due giorni su una barella. Quindi un nuovo spostamento a Sarno, disposto, secondo quanto riportato informalmente da fonti del quotidiano partenopeo, per l’eccellenza ortopedica del presidio del salernitano.

Il 7 agosto, dopo un’attesa di sei giorni, il malcapitato è stato finalmente portato in sala operatoria. Nel post intervento, tuttavia, avrebbe cominciato a perdere sangue e ad accusare dolori lancinanti all’addome. Gli antidolorofici assunti non avrebbero sortito alcun effetto. I medicinali, peraltro, secondo quanto riportato dai parenti, sarebbero stati somministrati dal personale paramedico, mentre nessun medico sarebbe intervenuto per verificare le sue condizioni.

Nella notte ci sarebbe stato un peggioramento del quadro clinico. Il paziente sarebbe stato visitato dal personale del Pronto soccorso e sottoposto a una ecografia. Successivamente, sempre secondo quanto ricostruito dal Mattino, sarebbero intervenuti i medici della Rianimazione per stabilizzarlo. Solo al mattino successivo, tuttavia, sarebbe stato visitato dal medico che lo aveva operato e quindi trasferito in rianimazione, dove poco dopo è morto.

La moglie, dopo il decesso, si è presentata dai carabinieri per sporgere denuncia.

Secondo la donna, il marito non avrebbe ricevuto le dovute attenzioni, almeno fino al momento in cui la situazione ha cominciato ad essere irreparabile. La Procura di Nocera Inferiore ha quindi aperto un’inchiesta per fare chiarezza sull’accaduto, iscrivendo tre sanitari nel registro degli indagati.

Il sostituto procuratore ha disposto il sequestro della salma e ha nominato un medico legale per lo svolgimento dell’autopsia. I risultati dell’esame necroscopico sono attesi anche dalla Direzione sanitaria dell’Ospedale che, interpellata dal Mattino, si è detta fiduciosa ma al contempo pronta a prendere i provvedimenti del caso.

Nel frattempo gli inquirenti starebbero esaminando tutta la documentazione sanitaria dell’uomo, a partire dal momento dell’impianto della protesi fino al decesso, concentrandosi in particolare sui suoi ultimi giorni di vita. L’obiettivo è chiarire se siano ravvisabili profili altri profili di responsabilità medica nella sua storia clinica.

 

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