Confermata in secondo grado la condanna per tre medici nel caso dell’imprenditore morto per uno choc anafilattico dopo un intervento di implantologia

È stata confermata anche in secondo grado dalla Corte d’Appello di Salerno la condanna per omicidio colposo per tre medici coinvolti nel caso dell’uomo morto per uno choc anafilattico.
La vittima era l’imprenditore conciario Eugenio Nunziante Giliberti.
Il decesso dell’uomo, morto per uno choc anafilattico il 5 giugno del 2008, è avvenuto dopo un intervento di implantologia ossea.
Questo intervento era stato eseguito presso la clinica privata “Ruggiero” di Cava de’ Tirreni.
I medici condannati per omicidio colposo sono i dottori De S., B. e T.

Secondo una prima ricostruzione, l’imprenditore è morto per uno choc anafilattico a causa di una reazione al farmaco dell’anestesia totale.

Giliberti si stava infatti sottoponendo a un intervento di implantologia ossea.
Malgrado l’esito positivo dell’operazione, confermato dai medici, erano sopraggiunte gravi complicazioni.
Il 52enne è deceduto nonostante il tempestivo intervento dei sanitari. L’uomo era stato infatti ricoverato d’urgenza presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Santa Maria dell’Olmo” subito dopo essersi sentito male.
Ma, come si evince dal referto medico, Giliberti è giunto già privo di vita.
L’udienza preliminare, nell’ottobre del 2009, si era chiusa con tre rinvii a giudizio da parte del Gup del Tribunale di Salerno, Sezione Penale, Anna Maria Fattori.
I tre accusati – poi condannati – avevano fatto richiesta di effettuare una super perizia.
Richiesta che venne respinta dal giudice che si pronunciò per il rinvio a giudizio.
A distanza di 8 anni il tribunale salernitano ha confermato, in secondo grado, la condanna per omicidio colposo dei tre medici.
I tre sono stati condannati a un anno di reclusione oltre al pagamento, a titolo di risarcimento, di 600mila euro a favore degli eredi di Giliberti.
 
 
 
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