Dimesso dall’ospedale, un 59enne è morto tre ore dopo. Adesso la Procura sta indagando per omicidio colposo

Si indaga per omicidio colposo per il caso del decesso di un 59enne, morto tre ore dopo le dimissioni dall’ospedale di Chieti.

Secondo quanto ricostruito dai familiari, venerdì pomeriggio scorso, l’uomo è stato dimesso a distanza di un paio di settimane dal ricovero avvenuto per uno scompenso cardiaco.

In serata, però, tornato nella sua abitazione di Manoppello, l’uomo avrebbe accusato un improvviso malore che lo ha stroncato.

Ma sul caso dell’uomo morto tre ore dopo le sue dimissioni dal nosocomio di Chieti, la famiglia intende vederci chiaro e capire come sia potuto accadere.

Intanto, si apprende che il primo fascicolo è stato aperto dal pm di turno della Procura di Pescara, Luca Sciarretta, competente per territorio. Nelle prossime ore gli atti verranno trasmessi a Chieti. Qui il pm Lucia Anna Campo è stato già informato.

Ciò che si intende appurare è l’esistenza di una eventuale correlazione tra le dimissioni dal reparto di Cardiologia e Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) e il decesso improvviso del 59enne.

Naturalmente è stato già effettuato il sequestro della cartella clinica, con tutti i documenti che raccolgono le informazioni sul percorso diagnostico-terapeutico seguito dal paziente.

L’autopsia potrebbe avvenire nelle prossime ore.

Intanto, il legale della famiglia, Enzo Di Lodovico specifica come “il paziente era stato ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico. Prima di affrontare l’operazione, però, sarebbe dovuto cessare lo scompenso cardiaco. Venerdì i medici hanno deciso di dimetterlo, perché, a loro dire, lo scompenso era stato curato e in reparto non c’era posto considerando la presenza di pazienti con patologie più gravi”.

Ma l’uomo è morto tre ore dopo le sue dimissioni.

Il 59enne sarebbe dovuto tornare in ospedale il lunedì per accertamenti propedeutici all’operazione, che sarebbe dovuta avvenire nei giorni successivi.

Colto da malore nella serata di venerdì, i familiari hanno subito chiamato il 118, al cui arrivo, però, non c’era già più nulla da fare.

Finora i familiari – ha dichiarato il legale – non hanno presentato un esposto, ma il procedimento per omicidio colposo è partito d’ufficio.

Sarà il pm a decidere se iscrivere o meno sul registro degli indagati i nomi dei sanitari che hanno seguito il paziente durante il ricovero in ospedale.

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