Il Ministro della Salute sulla chiusura del punto nascita dell’Ospedale del mare di Napoli: per smantellarlo il Governatore deve passare sul mio corpo

Si accentua lo scontro tra il Ministro della Salute, Giulia Grillo e il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca sul trasferimento del punto nascita dell’Ospedale del mare di Napoli. Nelle intenzioni della Regione il polo di Napoli Est è destinato a diventare un Dea di II livello, privo del polo materno-infantile, destinato al Loreto Mare. Una decisione avversata dall’attuale titolare del dicastero di Lungotevere Ripa. Grillo, già la scorsa estate, dopo una visita al nuovo Polo ospedaliero partenopeo, aveva dichiarato che per smantellarlo De Luca sarebbe dovuto passare su suo corpo.

Il Ministro ha ribadito ieri la sua contrarietà al Piano di organizzazione ospedaliera inviato al Ministero. “Mi riservo di vedere il testo, che al momento non ci è ancora pervenuto, ma De Luca si faccia una ragione che non passerà alcuna richiesta di accreditare un piccolo punto nascita, in deroga al parere negativo di tutte le maggiori associazioni scientifiche nazionali di ostetricia, pediatria e neonatologia”.

Per il Ministro, la sicurezza delle mamme e dei bambini dell’area metropolitana di Napoli, richiede una riorganizzazione della rete materno-infantile e dei centri nascita. Il tutto secondo gli standard di sicurezza garantiti ovunque in Italia. Tale riorganizzazione – sottolinea Grillo – deve contemplare “il ripristino del Polo materno-infantile dell’Ospedale del Mare, costato 4 milioni di euro e mai avviato pur essendo già in possesso della formale autorizzazione sindacale all’esercizio, utilizzando le risorse strutturali e tecnologiche già allestite, nonché le risorse umane e organizzative, prontamente disponibili presso la stessa Azienda Na 1 Centro, nel P.O. Santa Maria di Loreto”.

“Le emergenze ostetriche vanno gestite secondo gli standard di sicurezza previsti dalla legge, e cioè all’interno di un DEA e con presenza di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale”.

“La maggior parte dei centri nascita accreditati in Campania non possiede tali requisiti, né raggiunge la soglia minima di expertise di 1.000 parti/anno, né quella di efficacia rispetto alla percentuale di tagli cesarei”.

“Il Loreto Mare, che pure è un importante presidio per l’area metropolitana, essendo un ospedale generale non dispone delle discipline specialistiche necessarie a gestire parti in sicurezza. De Luca – conclude Grillo – non può continuare a perpetuare quegli errori che nei decenni scorsi hanno portato la sanità regionale nel baratro”.

 

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