Raggiunto un accordo transattivo tra le parti dopo che la sentenza di appello ha riconosciuto la pretesa risarcitoria alla famiglia delle ragazze nate con gravi danni cerebrali

Due milioni e 30mila euro. Questa la cifra che l’Azienda ospedaliera di Cosenza verserà come risarcimento alla famiglia di due gemelle nate con gravi danni cerebrali nel 1995.  Lo riporta il Corriere della Calabria facendo riferimento a una delibera in cui vengono indicate le cifre dell’accordo transattivo raggiunto tra le parti.

In base al documento l’importo andrebbe diviso tra i 774mila euro imputati all’incasso massimale della compagnia assicuratrice e 1 milione 255mila euro sul Bilancio 2018.

La vicenda ha origine nel gennaio del 1995 quando la mamma delle due ragazze viene ricoverata per una epigastralgia durante la gravidanza. Successivamente, secondo quanto riporta una nota dei legali della famiglia, viene seguita ambulatorialmente. Nell’agosto del 1995 insorgono delle complicazioni e le gemelline nascono con un grave ritardo mentale a causa di una tetraparesi spastica.

Nel 2000 la famiglia aveva avviato un procedimento giudiziario chiamando in causa l’operato del personale sanitario che seguì la donna.

Secondo l’ipotesi accusatoria il  monitoraggio ostetrico si sarebbe rivelato del tutto carente, trascurato e inidoneo ad assicurare una gestione quanto più adeguata e sicura. Una corretta valutazione dei problemi fetali avrebbe dovuto condurre a scelte diverse per il prosieguo della gravidanza.

La paziente, invece, non sarebbe stata avvertita dei possibili rischi fetali né sarebbero state adottate iniziative idonee a un’assistenza più adeguata della gravidanza stessa. Inoltre, si sarebbe riscontrata una colpa grave in capo ai medici che assistettero la paziente. Di conseguenza si sarebbe affermata la sussistenza del nesso causale tra le lesioni riportate dalle gemelle e tutta la condotta colposa dei medici.

Il processo di primo grado si è concluso nel 2015 con l’accoglimento, da parte del  Tribunale civile di Cosenza della pretesa risarcitoria degli attori. La decisione è stata confermata anche in appello. A fronte della cifra stabilita dai Giudici, pari a oltre 3 milioni e 600 mila euro, la famiglia avrebbe accettato l’accordo proposto dalle Assicurazioni. Anche se la vita delle gemelline rimane segnata, la liquidazione garantirà alle due ragazze  di ricevere dei trattamenti adeguati.

 

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