Il ministro della Salute, Giulia Grillo, è intervenuta sul dibattito riguardante i vaccini ricordando che nel Contratto “c’è una parte, anche se piccola, che ne parla”, ma che per ora è prematuro affrontare il tema.

Era prevedibilmente molto attesa una dichiarazione del neoministro Giulia Grillo sui vaccini e l’obbligo introdotto dal precedente Governo in tal senso.

Tuttavia, sul tema, il ministro ha usato cautela, sostenendo che “parlarne adesso è prematuro. Quando lo faremo, vi comunicheremo modi e tempi”.

Un passo indietro? Non proprio, dal momento che dal Ministero ricordano che il tema dell’obbligo vaccinale è nel Contratto di governo.

Sulla parte dedicata alla Sanità del documento sottoscritto dal MoVimento 5Stelle e Lega, si parla di superare l’obbligo che vincola l’iscrizione scolastica all’effettuazione di 10 vaccini. Cosa che lascia presumere una posizione di Grillo sui vaccini quantomeno critica, anche alla luce di precedenti sue dichiarazioni sul tema. Posizioni mai apertamente contrarie, ma che non hanno risparmiato critiche all’operato del precedente Governo.

“Garantendo le necessarie coperture vaccinali, – recita il testo – va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute”.

L’introduzione dell’obbligo, tuttavia, anche tra i pro-vax, ha suscitato qualche perplessità.

C’è chi, come Pierluigi Lopalco, ordinario di igiene all’Università di Pisa, ricorda che in un paese “ideale” non ci sarebbe bisogno di una legge come questa.

Al contempo però, ammette: “c’era davvero un’emergenza legata a un calo delle coperture quando è stata presa questa decisione politica. Ora fare un eventuale passo indietro sulla scorta dell’emotività e del cambiamento potrebbe essere un fattore pericoloso”.

Quel che è certo, è che il ministro Grillo non pare intenzionata ad agire sul tema a stretto giro.

Tra le priorità in agenda, infatti, ci sarebbero dei dossier consegnati dal ministro Lorenzin da analizzare e, ovviamente, la necessità di far quadrare i conti.

Oltre a questo, in cima alle priorità del ministro pare ci siano i rapporti con il Ministero dell’Economia.

“Ci teniamo a invertire la rotta sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale”, ha concluso il ministro. Col Mef, auspica, “avremo un rapporto sinergico, che speriamo possa portare a qualcosa di concreto”.

 

 

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