Lanciano un appello i neuropsichiatri infantili, che invocano una riorganizzazione urgente per mancanza di risorse e chiedono risposte

Sono sul piede di guerra i neuropsichiatri infantili della Campania. Il servizio, infatti, è al palo a causa di una cronica mancanza di risorse e a fronte di una domanda crescente.
Per i neuropsichiatri infantili, la situazione è al collasso e richiede una riorganizzazione urgente. A denunciarlo, sono i neuropsichiatri infantili della Sinpia.
Una protesta che monta nel momento in cui, la legge della regione Campania, è stata impugnata dal Governo la scorsa settimana.
“Non entriamo nel merito del provvedimento di impugnazione del Consiglio dei Ministri delle motivazioni che lo hanno determinato” afferma Goffredo Scuccimarra, segretario regionale della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza. 
“Con la Legge n.26 sono state evidenziate le gravi disfunzioni del sistema di cure del territorio regionale. Assenza di un reparto di neuropsichiatria infantile per ricoveri ordinari – prosegue – servizi di neuropsichiatria privi di personale, presa in carico diagnostico-terapeutico-assistenziale carente ad ogni livello, sono solo alcune delle criticità a cui la norma ha voluto fornire risposta”.

Il paradosso denunciato dai neuropsichiatri infantili è che a fronte di un costante aumento delle richieste, le risorse sono sempre più scarse.

Nel 2015, secondo i dati nazionali, 8 minori su 100 hanno avuto almeno un contatto con le strutture territoriali. Questo insieme a un aumento annuo di accessi pari a circa 7-8% e dell’utenza del 40-45%.
In particolare si è registrato un incremento massiccio dei disturbi psichiatrici in adolescenza. Non solo. A crescere è anche il disagio sociale sul territorio.

Nonostante questi dati, solo 1 utente su 3 riesce ad avere le risposte diagnostiche e terapeutiche di cui ha necessità.

“Dopo tanti anni di attesa – continua – la Legge sull’ ‘Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neurosviluppo e patologie neuropsichiatriche e delle persone con disturbi dello spettro autistico’ dà almeno dignità ai neuropsichiatri infantili ed alle funzioni che essi svolgono sul territorio, definisce la rete dei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, riconosce alle famiglie il diritto di ricevere le migliori cure possibili in ogni area regionale, senza diseguaglianze e con un’attenzione alla continuità terapeutica e alla transizione dall’età adolescenziale all’età adulta”.
L’auspicio manifestato da Scuccimarra è che inizi presto una riorganizzazione. E che “non venga ulteriormente rallentata la definizione di percorsi di cura più organici ed efficaci per i disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva”.
 
 
 
 
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