Il Consiglio di Stato ha annullato quanto previsto dal decreto ministeriale del 2015 sul fabbisogno di posti letto per la neuroriabilitazione di alta specialità

L’accesso a percorsi di neuroriabilitazione di alta specialità per pazienti con gravi lesioni del sistema nervoso è un diritto alla salute “non sacrificabile”. Ciò pure nel doveroso rispetto delle esigenze di bilancio e di contenimento della spesa sanitaria. Qualsiasi paziente che abbia subito una grave lesione del sistema nervoso deve poter essere trattato in strutture di alta specialità neuroriabilitativa. Non solo i pazienti che hanno attraversato un periodo di coma.
Lo ha affermato il Consiglio di Stato con una sentenza che annulla quanto stabilito dal Dicastero della Salute con il decreto n. 70/2015. Il provvedimento ministeriale fissava il fabbisogno di posti letto di neuroriabilitazione di alta specialità in un massimo di 1.200 unità. Una cifra giudicata non supportata “da idonea motivazione e istruttoria, risolvendosi dunque in un’ingiustificata compressione del diritto alla salute”.

La sentenza del Consiglio di Stato conclude un iter della giustizia amministrativa avviato dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS.

L’Istituto ha sottolineato come il calcolo del fabbisogno di posti letto di neuroriabilitazione di alta specialità in Italia vada rivisto. Il tutto in uno sforzo comune per meglio conciliare i bisogni di salute in questo settore della medicina con le risorse disponibili.
I dati sulle patologie neurologiche trattate dal Ssn e le valutazioni espresse dalle Società Scientifiche porterebbero a valutare il fabbisogno per pazienti con deficit funzionali a seguito di gravi lesioni del sistema nervoso in oltre 6.000 posti letto.
Si tratta di deficit fortemente invalidanti, che possono riguardare funzioni vitali come respirazione e deglutizione. Oppure funzioni cognitive come perdita dell’uso del linguaggio, memoria e attenzione, disturbi della personalità e del comportamento o depressione.
Tra i criteri restrittivi, contestato in particolare quello secondo cui avrebbero necessità di neuroriabilitazione solo i pazienti con grave cerebrolesione che hanno attraversato anche un periodo di coma. “Un criterio che non è supportato da alcuna evidenza scientifica – sottolinea Antonino Salvia, Direttore Sanitario della Fondazione Santa Lucia IRCCS -. Abbiamo pazienti con gravi deficit per lesioni del sistema nervoso che non hanno attraversato un periodo di coma, e viceversa pazienti che sono stati in coma, ma che non presentano deficit funzionali gravi da giustificare il ricovero in neuroriabilitazione di alta specialità”.
 
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