V.C., medico in servizio sulle ambulanze del 118, sarebbe indagato per nove decessi sospetti: l’accusa è omicidio volontario. I pazienti erano tutti anziani

Nove decessi sospetti e un’accusa grave: omicidio volontario. Sono questi gli elementi della vicenda che vede protagonista V.C., medico di Cattinara a Trieste, che per quelle morti sospette risulta indagato.

Il medico lavorava da diverso tempo sulle ambulanze del 118. Secondo l’accusa, avrebbe iniettato del “liquido bianco latte” quando i pazienti anziani e ammalati erano in crisi respiratoria o doloranti.

Tutti, però, erano vigili e ancora in vita.

La vicenda

Su questi nove decessi sospetti la Procura di Trieste sta ora indagando. Il sospetto è che il medico, adesso sospeso dalla professione con un’ordinanza del gip Luigi Dainotti, iniettasse propofol, per porre fine alla vita degli anziani.

Il professionista ha 46 anni ed è originario di Monfalcone. Prima di essere spostato al reparto di Cure palliative (trasferimento dovuto proprio alle indagini), era in forza al 118 sulle ambulanze. E da molti anni.

Sembra dunque che proprio nel corso delle operazioni di soccorso in casa che il dottore avrebbe ucciso, stando alle accuse della Procura, tutte quelle persone.

Le vittime sono tutte ottantenni con patologie di diverso genere, anche tumori, o colti da malore.

Ebbene, secondo l’accusa, il medico anziché condurli in ospedale, li avrebbe “finiti” con una iniezione letale di potenti sedativi. Non solo propofol – che alcuni coleghi del medico avrebbero riconosciuto – ma anche mix potenti di diazepam, morfina e midazolam.

Nel fascicolo in mano ai pm Cristina Bacer e Chiara De Grassi, il medico è inquisito per omicidio volontario, ma anche per falso in atto pubblico.

Difatti, nelle schede di intervento del 118 che compilava dopo i soccorsi non c’era traccia dei farmaci somministrati.

Peccato che tali resoconti siano stati smentiti dai colleghi interrogati in questi mesi.

Qualcuno si era accorto che qualcosa non andava nel modus operandi del medico e ha iniziato a sospettare di quelle strane iniezioni.

Sui nove decessi sospetti, per 4 sussiste una “concreta gravità indiziaria” per l’ipotesi di omicidio. Per 8 c’è comunque il falso.

Quel che è certo è che le segnalazioni, nel corso degli anni e già dal 2014, non sarebbero mancate. La domanda è: perché nessuno aveva ancora fermato il medico?

Al momento non si esclude che nelle prossime settimane si decida di riesumare i cadaveri per ulteriori accertamenti.

Interrogato, il medico si è giustificato affermando che la sua era una “sedazione palliativa caritatevole” per i malati terminali.

Saranno ora le indagini ad accertare se sia stato davvero così.

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