Al centro della contestazione la mancata revisione della riforma Orlando, come previsto nel contratto di Governo Lega-M5Stelle. Il nuovo sciopero durerà 4 settimane

I magistrati onorari torneranno a incrociare le braccia per 4 settimane consecutive, a partire dal 17 settembre al 14 ottobre 2018. Il nuovo sciopero è stato indetto per contestare l’operato del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Nella lettera di proclamazione, l’Unione nazionale dei Giudici di Pace sottolinea come il Governo non abbia manifestato segnali concreti di condivisione delle istanze di categoria. Il tutto mentre procede spedita l’attuazione delle contestata riforma Orlando.

Questa prevede nuovi bandi di concorso per la nomina di giudici di pace e vice procuratori onorari, nonché l’obbligatorietà dell’ufficio del processo. E ancora l’avvio delle procedure dei trasferimenti, il ritiro dei tesserini di riconoscimento e l’approvazione delle nuove dotazioni organiche.

Nel contratto di Governo, Lega e Movimento 5 Stelle avevano previsto una “completa modifica” della riforma Orlando, affrontando anche le questioni relative al trattamento spettante ai magistrati onorari, nonché alle coperture assistenziali e previdenziali.

Successivamente, tuttavia, il Ministro Bonafede e il Governo, secondo l’UNAGIPA, avrebbero posto in essere atti incompatibili con tali intenzioni.

Da ultimo, in sede di conversione del Decreto Milleproroghe, il Senato avrebbe bocciato gli emendamenti volti a sospendere l’esecuzione della riforma Orlando sulla magistratura onoraria.

I giudici di pace e i magistrati onorari di Tribunali e Procure trattano oltre il 60% del contenzioso civile e penale di primo grado. Eppure – sottolinea l’Associazione, “sono precari senza diritti e tutele, ai quali lo Stato non riconosce neppure la dignità di lavoratori”.

I Giudici di Pace assicureranno, durante tutto il periodo dello sciopero, la tenuta di una sola udienza a settimana. Tutte le altre attività giudiziarie e amministrative resteranno invece sospese.

Per l’intero periodo i Giudici di Pace si asterranno, inoltre, dalla partecipazione a corsi di formazione, distrettuale e nazionale, nonché da ogni altra attività legata al proprio ufficio. Verranno garantiti solamente gli atti indifferibili e urgenti previsti dal codice di autoregolamentazione dello sciopero.

 

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