Il Ministero ha emanato un decreto definendo il compenso minimo per gli operatori call center. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Novità in arrivo per gli operatori call center. Un decreto del Ministero del Lavoro ha definito infatti il loro salario minimo. Saranno 42 centesimi al minuto, 21,5 euro all’ora, dunque oltre 19mila euro in un anno.

Dopo gli scandali dei call center venuti fuori nelle ultime settimane, è giunta la risposta del Governo.

A suscitare polemiche era stato un bonifico da 92 euro, per la misera cifra di 33 centesimi l’ora in un call center pugliese. Da lì era partita la denuncia della Slc Cgil di Taranto.

Agli stipendi da fame si aggiungeva anche l’abitudine di decurtare dalla remunerazione un’ora di lavoro per chi andava alla toilette anche solo per 5 minuti. Per non parlare di chi arrivava con 2 o 3 minuti di ritardo rispetto all’orario di inizio turno.

Così, dopo un periodo di lavoro iniziato a metà ottobre e conclusosi a dicembre, le lavoratrici hanno scelto di licenziarsi.

Storia diversa ma ugualmente grave, quella che ha coinvolto degli operatori call center a Roma. Qui due dirigenti avrebbero stabilito un vademecum aziendale da imporre a tutti i dipendenti che proibiva relazioni sentimentali tra i colleghi e vietava di aiutare i compagni di lavoro in difficoltà.

Era proibito, inoltre, uscire la sera in gruppo senza i capi, prestare soldi ai colleghi di lavoro, parlare al di fuori di un gruppo aziendale su Whatsapp.

Dopo questi gravi fatti, il Governo ha deciso di intervenire.

È stato il direttore generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del ministero del Lavoro e delle politiche sociali a firmare il decreto che stabilisce il costo del lavoro per gli operatori call center.

A questa determinazione si è giunti dopo un lungo confronto con le parti sociali di settore.

Questo ha reso possibile stabilire il costo del lavoro medio per i lavoratori dipendenti del settore call center, stabilendo il costo medio di riferimento in funzione dei futuri affidamenti da parte di amministrazioni aggiudicatrici ed enti aggiudicatori di servizi di call center, così come previsto dal Codice dei contratti pubblici e dall’articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012.

L’obiettivo del provvedimento è proprio quello di far ordine nelle assunzioni dei call center che gestiscono l’attività in appalto per altre aziende.

Sarà prevista anche una tabella con i minimi retributivi, che è parte integrante del decreto.

Inoltre, nelle gare della Pubblica amministrazione, il costo del lavoro sarà scorporato dal valore totale.

 

 

 

 

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