Se la prestazione di lavoro giornaliera supera le 6 ore, il personale non in turno, ha diritto a una pausa di almeno 30 minuti per recuperare le energie psicofisiche e consumare il pasto.

Sono molte le novità previste dal nuovo CCNL del personale del comparto delle Funzioni Locali, firmato il 21 maggio scorso: tra queste, quella per cui per i lavoratori ci sarà una pausa pranzo più lunga.

Il diritto a una pausa pranzo minima di 30 minuti, sarà in vigore laddove la prestazione di lavoro giornaliera superi le 6 ore.

La pausa pranzo più lunga sarà tale in alcune situazioni particolari. La novità chiaramente non è l’unica del CCNL Funzioni Locali.

Esso comprende infatti il riconoscimento degli arretrati, aumenti salariali, ferie solidali, aspettative, congedi e trasferimenti per donne vittime di violenza di genere.

Ma anche stessi diritti previsti in caso di matrimonio per le unioni civili, permessi per sottoporsi a visite specialistiche, diritto di assentarsi in caso di terapie salvavita, novità per buoni pasto e più tutele per i lavoratori a tempo determinato.

Pausa pranzo più lunga: chi ne ha diritto

Come detto, se la prestazione di lavoro giornaliera supera le 6 ore, il personale non in turno, ha diritto a una pausa di almeno 30 minuti. Lo scopo è quello di far recuperare le energie psicofisiche e consumare il pasto.

La durata della pausa pranzo e la sua collocazione oraria dipendono dai seguenti fattori:

  • tipo di orario lavorativo in cui è introdotta;
  • disponibilità di servizi di ristoro;
  • ubicazione delle sedi dell’amministrazione;
  • dimensioni della città in cui è sito il posto di lavoro.

Una pausa pranzo più lunga può essere prevista per le seguenti tipologie di dipendenti.

In primis, per coloro i quali beneficiano delle tutele previste a favore della maternità o paternità (D.Lgs. n. 151/2001).

Poi per i lavoratori che devono assistere familiari portatori di handicap (legge n. 104/1992).

Sarà inoltre riservata ai soggetti inseriti in progetti terapeutici di recupero legati a problemi di tossicodipendenza e alcolismo cronico.

Avranno diritto a una pausa pranzo più lunga coloro i quali svolgono attività di volontariato osi trovano in una situazione di necessità dovuta alla frequenza da parte dei figli di asili nido, scuole materne e primarie.

Se la prestazione lavorativa viene esercitata nell’ambito di un orario lavorativo quotidiano superiore alle 6 ore, la pausa pranzo può non essere prevista in presenza di attività obbligatorie per legge.

Come si accennava, il CCNL Funzioni locali prevede anche altre novità importanti. Ecco quali sono.

In primo luogo, prevede il versamento degli arretrati maturati dal 2016 ai primi cinque mesi del 2018, che aumentano la busta paga di una cifra minima di circa 600,00 euro a quella massima di quasi 900,00 euro. Previsti poi aumenti salariali per i dipendenti degli enti locali, con un aumento perequativo più alto per le categorie inferiori. Ci saranno dei buoni pasto per i lavoratori a tempo pieno e part–time da spendere per intero senza diritto al resto e il diritto di sospendere le ferie in caso di lutto o di fruirle a ore. Verranno incrementati i i fondi per la contrattazione integrativa e i permessi per sottoporsi a terapie, visite specialistiche ed esami diagnostici.

Vengono poi introdotte le cosiddette ferie solidali. Vale a dire, la possibilità di cedere le ferie a genitori di minori malati gravi che hanno bisogno di una particolare assistenza.

Ci sarà la possibilità di ottenere congedi, aspettativa e diritto al trasferimento in un Comune diverso da quello di residenza per le donne vittime di violenza inserite in percorsi di protezione certificati.

Il CCNL Funzioni locali prevede inoltre il diritto di assentarsi dal lavoro per sottoporsi a terapie salvavita (emodialisi e chemioterapia). Vengo estese le tutele previste dal CCNL in caso di matrimonio alle unioni civili dei diritti.

Infine, vengono aggiornate le tutele previste per i contratti a tempo determinato, ai quali sono estesi i diritti alle ferie e allo studio.

 

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