L’affiancamento del pedagogista è stato ammesso con l’obiettivo di “avviare precocemente” il processo di riorganizzazione delle relazioni tra madre, padre e figlia

Il Tribunale di Roma, in una sentenza dello scorso 4 maggio, ha ammesso l’affiancamento al CTU di un pedagogista educatore in qualità di suo ausiliare. Il Giudice si è trovato a dover prendere una decisione circa l’adozione di provvedimenti concernenti l’affidamento e il mantenimento di una bambina. La piccola era nata dalla relazione affettiva di una coppia che era cessata poco dopo la sua nascita.

Il padre della bambina lamentava di aver incontrato notevoli difficoltà nelle frequentazioni della figlia, ostacolate dalla madre. Quest’ultima d’altro canto respingeva le accuse e, a sua volta, evidenziava preoccupazione per condotte paterne pregresse poco inclini all’assunzione della responsabilità genitoriale.

A fronte di tale situazione era stata necessaria la nomina di un CTU per valutare la situazione della minore e le capacità genitoriali delle parti.

Il Tribunale, inoltre, ha ritenuto di autorizzare la nomina di un ausiliario con funzioni di “pedagogista educatore di prossimità”. Una misura avente lo scopo di attuare “un intervento di Coordinazione Genitoriale attraverso un’azione di supporto alla famiglia”. Il tutto nel tentativo “di avviare precocemente il processo di riorganizzazione” delle relazioni tra madre, padre e figlia.

Tra i compiti del pedagogista educatore, la rilevazione delle criticità legate ai momenti più conflittuali. E ancora l’attuazione, ove possibile, di modificazioni relazionali tra i genitori ed educative nei confronti della figlia.

E’ stata quindi accolta l’istanza presentata dal consulente. Un intervento finalizzato a garantire il pieno ripristino della bigenitorialità.

La peculiarità della materia – si legge nella sentenza – impone l’adozione di ogni provvedimento che, anziché limitarsi a fornire risposte teoriche quanto alle cause della disfunzionalità genitoriale, cerchi di fornire soluzioni e interventi concreti per il superamento delle stesse.

In tal senso, per il Tribunale, è necessario che la tradizionale funzione della CTU si evolva verso una funzione cosiddetta “trasformativa”. L’obiettivo è il superamento delle criticità rilevate a seguito dell’osservazione.

Nel caso esaminato, l’intervento dell’ausiliaria del CTU con funzioni di pedagogista di prossimità ha avuto effetti estremamente positivi. La madre, infatti, ha superato le ansie poste a fondamento delle iniziali resistenze ad una piena frequentazione padre figlia. Il padre, invece, ha superato la tensione creatasi in risposta agli atteggiamenti materni. Tali miglioramenti hanno consentito al Giudice di optare per l’affido condiviso della bambina.

 

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