Ape, ricongiunzioni e bonus quattordicesima tra le principali novità della manovra 2017

E’ la previdenza la voce più consistente della Finanziaria 2017. Alle pensioni sono destinati circa sette dei 26,5 miliardi previsti dalla manovra varata da Palazzo Chigi per il prossimo triennio. Il pacchetto pensioni prevede varie novità, a partire dall’Ape (Anticipo pensionistico), che consente, nella versione volontaria, l’uscita dal mondo del lavoro a 63 anni (anziché 66 e 7 mesi) con almeno 20 anni di contributi,  rinunciando a un 5% della pensione per ogni anno di anticipo.

Per usufruirne occorre ricorrere a un finanziamento presso una banca per l’erogazione della pensione dall’avvio anticipato fino alla maturazione dei requisiti effettivi ordinari. Se si sceglie l’Ape sarà inoltre obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa per il caso di premorienza. L’anticipo pensionistico sarà erogato per 12 mesi, senza tredicesima, esentasse. La restituzione del prestito, che include interessi (pari al 4,6 – 4,7%) e premio assicurativo, è spalmata su 20 anni a rate costanti. In caso di morte del pensionato il prestito è rimborsato dall’assicurazione.

Per i lavoratori con assegno mensile non superiore a euro 1500 lordi, circa 1200 euro netti , che scelgono di andare in pensione – nelle gestioni Inps – dal 1 maggio 2017, l’Ape è “social”, ovvero non prevede decurtazioni dell’assegno. Chi ne usufruirà potrà avere la pensione fino a 3 anni e sette mesi prima di maturare i requisiti ordinari, ma per beneficiarne occorrerà aver maturato 30 anni di contributi nel caso dei lavoratori esodati e 36 nel caso di lavoratori attivi; in quest’ultimo caso rientrano anche le categorie che svolgono lavori usuranti, e quindi anche gli infermieri.

Ulteriori novità nel quadro dell’anticipo pensionistico sono l’Ape aziendale e la Rita. La prima misura consente un anticipo pensionistico con penalizzazioni ridotte per i lavoratori in esubero, grazie alla copertura di una quota del prestito ponte della banca da parte dell’azienda. La Rita (rendita integrativa anticipata) è invece riservata ai lavoratori che aderiscono alla previdenza complementare e consiste nell’erogazione anticipata della pensione integrativa, per coprire, parzialmente o totalmente, il prestito ponte dell’Ape.

Sul fronte pensioni, inoltre, la Legge di bilancio dà il via libera al pensionamento dei lavoratori precoci, ovvero uomini e donne che abbiano accumulato 41 anni di contributi, e introduce la quattordicesima, fino a 650 euro a seconda degli anni di contribuzione, per chi ha una pensione fino a una volta e mezza il minimo Inps (750 euro mensili)

Infine, un’altra importante novità è rappresentata dalle ricongiunzioni, che il Governo mira a rendere non onerose in tutti i casi. Chi ha avuto diversi contratti e contributi versati in più gestioni previdenziali potrebbe quindi vedersi conteggiati i periodi di lavoro anche se, pur avendo i requisiti d’età od anzianità, non ha raggiunto il vincolo del minimo contributivo in nessuna gestione.

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