La riabilitazione è fondamentale per il recupero delle funzionalità psico-motorie del paziente. Gli errori medici, d’altra parte, esistono anche in questo campo. Mancanza di informazioni, riabilitazione negata ai soggetti che ne hanno bisogno, cure errate, mancanza di fondi, tutti fattori che alla fine danneggiano il cittadino. Nel capirci qualcosa in più, Responsabile Civile ha sentito il suo esperto in malasanità, l’avv. Francesco Carraro.


Avvocato Carraro, partiamo dal principio. Perché è importante la riabilitazione?

Quando parliamo di riabilitazione stiamo parlando di una parte fondamentale che riguarda il recupero della funzionalità fisica del soggetto svantaggiato e che quindi, in teoria, dovrebbe essere affidato ai centri di eccellenza. Questi centri, quindi, hanno una funzione determinante.

A differenza dei piccoli incidenti sul lavoro, stradali o di malpractice, esistono alcuni incidenti in cui si ha un residuo di danno che viene definito permanente, cioè che permane per tutta la vita.

La vittima porterà con se per tutta la vita una diminuzione delle sue funzionalità psico-fisiche pari ad una determinata percentuale. Per esempio, se la tua salute vale 100 e qualcuno ha inciso sulla tua salute nella misura pari al 30%, per tutta la vita avrai una funzionalità diminuita del 30%.

Siccome parliamo di danno permanente, vuol dire che ti porterai il danno dietro “vita natural durante”. Qui entra in gioco il concetto di guarigione e quello di guarigione clinica. Un conto è dire che sei guarito, utilizzando un po’ un termine comune, di strada,  un altro conto è essere guarito in termini medico legali. Detto questo, se uno può residuare una percentuale data di danno permanente, per esempio un 30%,  è altrettanto vero che con le opportune cure con i centri di riabilitazione si possono ottenere degli importanti risultati a livello funzionale. I centri di riabilitazione sono importanti perché possono andare a tamponare, a ridurre, quelli che sono stati gli esiti di un incidente.

Nell’immaginario collettivo esiste una dicotomia tra nord e sud. Da una parte i centri “buoni” da una parte quelli “cattivi”. Lei cosa ne pensa?

Si è convinti che le regioni settentrionali siano delle regioni di eccellenza in fatto di cure. In realtà nell’ambito dei centri di riabilitazione e di recupero, uno di quelli che eccelle è proprio un centro meridionale in una regione tacciata spesso, purtroppo, di malasanità che è la Calabria. In quel di Crotone abbiamo il miglior centro nazionale di recupero e di riabilitazione di soggetti che hanno avuto una sindrome comatosa, il Sant’Anna,  che ha una percentuale per risveglio per questa tipologia di malati che è significativamente superiore rispetto alla media nazionale. La cosa spiacevole è che in nome dei troppi tagli alla Sanità, spesso brutali e senza buon senso, pare che questo centro sia destinato a chiudere.

 Pensi di essere vittima di una riabilitazione non adeguata? Chiama Responsabile Civile per una consulenza gratuita con i nostri esperti al numero 06/69320026 o scrivi alla redazione: redazione@responsabilecivile.it
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