Anaao Giovani: prima di proporre riduzioni di durata del percorso formativo post laurea va ricercata la soluzione del cosiddetto ‘imbuto formativo’

Assoluta necessità di un costante coinvolgimento dei legittimi rappresentanti dei medici specializzandi al fine di valutare le criticità dei percorsi formativi. E’ quanto ribadisce Anaao Giovani intervenendo sulle notizie che si sono susseguite negli ultimi giorni sulle proposte legislative di modifica del percorso formativo post laurea.

Prima di proporre riduzioni di durata – sottolineano i giovani medici – va innanzitutto ricercata, con priorità assoluta, la risoluzione dell’imbuto formativo. Si tratta di quella sorta di ‘limbo’ che oggi vede ingabbiati circa 10.000 giovani medici. Una situazione inaccettabile, fatta di espedienti lavorativi e mancata costruzione del proprio futuro familiare, professionale e previdenziale.

Inoltre, appare altrettanto urgente affrontare la carenza di specialisti, visti i pensionamenti di dirigenti medici e sanitari che nei prossimi anni raggiungeranno circa 45.000 unità.

Per Anaao Giovani i cardini della questione sono quindi la modalità di accesso alle scuole di specializzazione e il sistema formativo ancora più che mai esclusivo appannaggio universitario. L’ipotetico risparmio derivante dal taglio della durata delle poche specializzazioni non sarebbe che l’ennesima boutade mirata alla pancia più che alla testa.

“Non esistono scorciatoie o soluzioni di comodo si legge in una nota -. E’ necessaria una revisione basata su dati oggettivi e non sui proclami, sulla qualità certificata e non su saldi e ribassi della programmazione, delle modalità di accesso e dei percorsi formativi”.

Anaao ha presentato nei mesi scorsi una proposta di qualità di riforma del sistema formativo post-lauream ed economicamente sostenibile. Una soluzione che porterebbe all’azzeramento dell’imbuto formativo nell’arco di qualche anno e al superamento dello scoglio della carenza di specialisti a causa dello scalone pensionistico.

“Rigettando categoricamente l’approccio “un tanto al chilo” a tematiche di tale rilevanza – conclude l’Associazione – chiediamo di essere coinvolti per illustrare la nostra proposta in maniera più approfondita”.

 

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