IO POLEMICO: E’ un caso già trattato sulle pagine di questo quotidiano giorno 9 novembre 2015 che vi pregherei di andare a rileggere prima di “affrontare” la lettura della bozza di ctu che si allega. La lettura mostra evidenti lacune di:

a) Logica;
b) Evidenza scientifica;

Insomma è una relazione fatta di fretta senza ausilio di un ottimo consulente internista e dai contenuti medico legali scarni. I concetti clinici fanno a “botte” tra di loro e le rilevazioni medico legali non hanno né capo né coda, però… il ctu afferma che gli attori sono generici e indeterminati nelle accuse (vorrei capire cosa intendesse!).

In sintesi i punti rilevanti delle incongruenze (si allegano comunque le note critiche che in dettaglio evidenzieranno meglio le falle della relazione peritale):

Riscontro autoptico: il ctu si “impicca” nel seguente giro di parole: “La causa della acuta insufficienza cardiocircolatoria è probabilmente legata allo shock cardiocircolatorio e dalla concomitante crisi acuta addisoniana ma non è possibile avere una causa certa di cosa abbia provocato la morte in assenza del riscontro autoptico (incertezza della cause) ma ogni causa non può essere esclusa (non esclusione delle cause)”: Insomma non si sa se questo benedetto riscontro era necessario o quantomeno prudente effettuarlo.

Anemizzazione progressiva: tale anemizzazione cominciava dal ricovero del 22 agosto e si concludeva con una emorragia gastrica massiva: ma per il ctu l’evento morte nasce da una improvvisa emorragia.

Valutazione della congruità dei valori degli esami ematochimici sui quali non prende mai posizione malgrado il sollecito nelle note ex art. 194 cpc.

Incompletezza sul nesso di causa e le riferite “perdite di chance” quoad vitam.

Sarebbe piacevole ricevere pareri di internisti e medici legali sul caso in esame al mio indirizzo di posta: galipo@libero.it

Dr. Carmelo Galipò

Scarica i pdf:

Bozza di CTU Eredi M.A.

note critiche alla bozza di CTU per M.A.

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2 Commenti

  1. Secondo il mio modesto parere la paziente aveva avuto una progressiva diminuzione dell’emoglobina (da 12 a 10 mg/dl) a causa della fluidoterapia che normalmente si fa in regime di ricovero, infatti al successivo accesso di PS l’emoglobina risulta nella norma. Il valore dell’emoglobina diminuito di appena 2 punti in 10 giorni non poteva destare sospetto.
    Secondo me l’errore non è del primo ricovero, ma dal II ricovero del 2/9. Nel primo ricovero non vi erano elementi per ritenere utile fare una EGDS, mentre lo era nel 2° ricovero, dove finalmente emerge il dato della melena.

  2. Alla contestazione che fai come CTP affermando che “Alle ore 02:27 della notte dal 2 al 3 settembre 2012 la paziente presentò ancora una volta abbondante melena, ed ancora una volta si omise di procedere ad espansione volemica, limitandosi alla somministrazione di acido tranexamico ev e di inibitori di pompa ev.”, la ritengo scorretta perché in questi casi, non è opportuno somministrare molti liquidi per una espansione volemica aggressiva perché si rischia di aumentare il sanguinamento, ma solo verificare che non ci sia shock in attesa della somministrazione di una trasfusione si sangue.

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