Il Consiglio dei ministri ha dato l’ok al contratto per il personale degli Irccs. Giulia Grillo: “traguardo storico per i ricercatori della sanità”.

Via libera del Consiglio dei ministri al contratto siglato dall’Aran e dalle organizzazioni sindacali per la disciplina del rapporto di lavoro del personale degli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) e degli Istituti zooprofilattici sperimentali.

“Si tratta di un traguardo storico – ha affermato il Ministro della Salute Giulia Grillo – che finalmente riconosce a questo personale altamente strategico per il nostro sistema sanitario uno specifico status giuridico. Così diamo continuità lavorativa e diritti certi ai lavoratori precari impegnati da anni nei nostri istituti di ricerca. Uno stop al precariato per rilanciare il nostro sistema ricerca”.

In attuazione della cd. legge sulla “piramide del ricercatore” (art. 1, commi 422 ss. della legge 205/2017), il contratto disciplina i due differenti profili del ricercatore e del personale addetto alla ricerca.SI tratta di tutto quel personale operante nei grant-office, negli uffici di trasferimento tecnologico, nelle biblioteche scientifiche, ma anche data-manager, bioinformatici, infermieri di ricerca e le altre figure che concorrono alla realizzazione dei programmi di ricerca.

“Con l’applicazione del CCNL – chiarisce il ministro – i ricercatori del Servizio sanitari nazionale saranno assunti con un contratto a tempo determinato per la durata di cinque anni, prorogabili per ulteriori cinque. Al termine del secondo quinquennio è previsto l’ingresso nei ruoli del SS”.

Il testo sarà ora sottoposto all’esame della Corte di conti prima della firma conclusiva. Intanto, la titolare del dicastero fa sapere di aver trasmesso all’esame del Dipartimento della funzione pubblica lo schema di decreto interministeriale, frutto di un proficuo confronto con le OO.SS., che fissa i criteri di valutazione dei ricercatori. “Presto sarà, quindi, possibile avviare concretamente la riforma e dare maggiori certezze al personale che nel SSN svolge attività di ricerca. Il primo passo sarà trasformare in contratti a tempo determinato i rapporti di lavoro atipici del personale precario, che abbia maturato i requisiti di legge (anzianità di tre anni negli ultimi cinque al 31 dicembre 2017)”.

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