Il corpo estraneo, un pezzo di tubo largo circa 2,5 centimetri e lungo circa 6, risaliva a un intervento effettuato dalla paziente negli anni 90 per un pregresso problema neurologico
Estratto dallo stomaco un pezzo di tubo largo circa 2,5 centimetri e lungo circa 6 risalente a una gastrostomia endoscopica percutanea effettuata 20 anni fa. E’ quanto accaduto a Potenza a una 62enne, operata negli anni 90 per un pregresso problema neurologico.
Il caso clinico è stato tratto all’azienda ospedaliera regionale San Carlo. “Vista l’impossibilità di estrazione in via orale – sottolinea l’azienda ospedaliera – si è proceduto con una doppia procedura endoscopico-chirurgica perfettamente riuscita eseguita da Angelo Sigillito e Giuseppe Tramutola”.
La donna è arrivata al pronto soccorso del nosocomio potentino con un pezzo di cute distaccato intorno all’ombelico. “Sembrava essere – a detta dei medici – una parte di una gastrostomia endoscopica percutanea, applicazione endoscopica di una sonda che collega lo stomaco all’esterno”.
Inutili i tentativi di rimozione. La manovra, infatti, non era praticabile perché, dopo il precedente ricovero, la paziente aveva avuto una tracheostomia con restringimento della parte alta della faringe.
La paziente è quindi stata portata in sala operatoria e assistita da due anestesisti, senza essere intubata.
“E’ stata effettuata quindi una nuova gastroscopia – spiegano dal San Carlo – che ha confermato la presenza del corpo estraneo e l’impossibilità di estrarlo dalla bocca”.
“I chirurghi sono riusciti a intravedere nello stomaco il punto di passaggio della vecchia procedura e dall’interno è passato un catetere da estrazione verso l’esterno, con il quale Angelo Sigillito è riuscito ad afferrare il corpo estraneo, mentre il chirurgo, Giuseppe Tramutola ha effettuato una incisione cutanea di solo 1,5 centimetri, grazie alla quale si è riusciti ad estrarre il tubo”.
La paziente – conclude la nota dell’ospedale – dopo 48 ore si è alimentata senza alcune complicanze legate alla procedura.
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