Secondo lo studio realizzato dal Registro Tumori del Veneto non vi sarebbe una maggiore incidenza di tumori maligni rispetto  ai valori medi regionali

“Tutte le diverse tipologie di analisi effettuate non documentano una maggiore incidenza di tumori maligni nelle popolazioni considerate, rispetto ai valori medi regionali”. Sono queste le conclusioni emerse dallo studio effettuato dal Registro Tumori del Veneto relativo ai casi di tumore diagnosticati nell’anno 2013 nella popolazione residente nei 21 Comuni delle Province di Verona, Vicenza e Padova che sono risultati maggiormente esposti all’inquinamento da Pfas, sostanze perfluoro alchiliche.

Tra le 126 mila persone oggetto dell’analisi l’incidenza dei tumori maligni, sia nei maschi che nelle femmine, è inferiore rispetto alla popolazione censita dal Registro (3 milioni e 382mila veneti), anche se le differenze non sono statisticamente significative.

Nei maschi, infatti, il tasso di incidenza è risultato di 447 per 100 mila, rispetto alla media regionale di 497 per 100 mila; nelle femmine il tasso è stato di 339 per 100 mila, contro un tasso medio regionale di 366 per 100 mila”.

Il Registro ha inoltre voluto approfondire, nello specifico, le neoplasie del rene e del testicolo, alla cui insorgenza è stato posto in relazione l’inquinamento da Pfas, ma anche in questi due casi le analisi non hanno dimostrato significative differenze rispetto ai valori medi regionali.

Nel quadriennio 2010-2013, nei 21 Comuni studiati, sono stati diagnosticati 86 tumori del rene, con incidenza inferiore a quella del resto del Veneto per i maschi (14.8 per 100 mila contro 18.7 per 100 mila) e sovrapponibile per le femmine (8.0 per 100 mila contro 7.7). I 19 tumori al testicolo diagnosticati nel quadriennio hanno mostrato un’incidenza praticamente uguale a quella del resto del Veneto (7.0 per 100 mila contro 7.1 per 100 mila).

Nel 2013, sempre nell’’area Pfas’, i nuovi casi di tumore sono stati 727, 396 nei maschi e 331 nelle femmine. Tra i maschi i più frequenti sono stati: prostata (73 casi), polmone (62), colon retto (47), vescica (42); tra le femmine  la tipologia più diffusa è stato il cancro alla mammella (96 casi); poi il colon retto (47), la tiroide (20), utero e polmone (17 complessivi).

“Proseguiamo con la dovuta determinazione – ha affermato il Responsabile del Registro Tumori della Regione Veneto, Massimo Rugge – nel monitoraggio della popolazione esposta a Pfas e allarghiamo lo spettro del territorio veneto censito dal registro tumori; questa è la missione che la Regione ha affidato al Registro e che la Direzione scientifica del Registro ritiene prioritaria”.

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