La Società Medica Italiana per la Contraccezione chiede di rendere obbligatoria la vendita in farmacia della pillola dei cinque giorni dopo

“La pillola dei 5 giorni dopo sia obbligatoria in tutte le farmacie italiane. Evitiamo che le donne siano costrette a passare da una farmacia all’altra per reperire il farmaco per la Contraccezione d’emergenza”
A dichiararlo è la Società Medica Italiana per la Contraccezione . All’indomani dell’annuncio dell’istituzione della Commissione presso il ministero della Salute per la Revisione e l’aggiornamento della Farmacopea Ufficiale, Smic lancia un appello ben preciso.
“L’ultimo aggiornamento delle tabelle dei farmaci da tenere obbligatoriamente in farmacia risale ad alcuni anni fa” ha spiegato il presidente della Smic Emilio Arisi.
Il problema è che tale aggiornamento è ormai obsoleto. Prevede, infatti, che il farmacista sia tenuto a conservare un contraccettivo qualsiasi.
Il tutto “senza operare distinzione tra quelli ‘ordinari’, che si assumono quotidianamente per prevenire gravidanze indesiderate, e quelli ‘d’emergenza’, utili ai fini di prevenire una gravidanza dopo un eventuale fallimento del metodo contraccettivo utilizzato (rottura preservativo, dimenticanze pillola, ecc) o nel caso di un rapporto sessuale non protetto”.

Ecco quindi il perché della richiesta di rendere obbligatoria la vendita della pillola dei 5 giorni dopo in farmacia.

“Inoltre le vecchie tabelle – spiega ancora Arisi – non tengono conto delle recenti modifiche del regime prescrittivo degli anticoncezionali d’emergenza di ultima generazione (la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo) per i quali è stato tolto l’obbligo di ricetta per le donne maggiorenni”.

Un cambio di regime prescrittivo molto importante. Questo in quanto implica una maggiore fruibilità nell’accesso alla pillola dei cinque giorni dopo.

Aspetto che, come “rilevato proprio dalla relazione al Parlamento del ministro Lorenzin dello scorso dicembre, è tra le cause della diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza”, afferma Arisi.
“Dare la certezza alle donne italiane – conclude Arisi – di poter trovare in ogni farmacia del territorio nazionale questo presidio farmacologico, senza essere costrette, come spesso avviene, a passare da una farmacia all’altra, è pertanto un fattore importante per ottenere una efficace prevenzione e di conseguenza un’auspicabile calo delle IVG anche negli anni a venire. Ne risulteranno anche sostanziali benefici nelle spese del sistema sanitario”.
 
 
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