La Corte di Cassazione si pronuncia in materia di saldi definendo le condizioni di pratiche commerciali scorrette
Durante i saldi può capitare di imbattersi in pratiche commerciali scorrette, con sconti poco chiari o addirittura ingannevoli. La Corte di Cassazione, pronunciandosi sulla materia, ha fornito interessanti precisazioni.
Il Codacons si è rivolto al Tribunale di Milano accusando una società spagnola di pratiche commerciali scorrette. Il “comportamento ingannevole” sarebbe stato perpetuato “in danno dei consumatori nei suoi punti vendita di capi di abbigliamento”.
La società avrebbe operato “pratiche commerciali scorrette” indicando nei cartellini dei capi di abbigliamento un prezzo di listino più alto di quello effettivo. La condotta avrebbe così falsato la scelta dei consumatori, convinti di “conseguire un vantaggio in termini economici sulla base di un presupposto errato (il costo originario del capo)”.
Il Codacons ha chiesto quindi che alla società fosse vietato di proseguire in tale pratica commerciale scorretta. Ha inoltre chiesto un risarcimento per i danni per gli importi “indebitamente pagati dai consumatori” nel periodo interessato dall’illecito.
La Cassazione ha accolto parzialmente la richiesta del Codacons.
La società spagnola è stata inibita a proseguire nella pratica commerciale scorretta e condannata al pagamento delle spese processuali.
La Corte non ha accolto la richiesta di risarcimento avanzata, perché la sanzione proposta non è tra quelle “che il giudice potrebbe pronunciare al fine di correggere od eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate”. A formulare la domanda di risarcimento dovevano infatti essere, secondo la Corte, gli stessi consumatori in azioni individuali o collettive.
La pronuncia della Cassazione sottolinea come le scelte d’acquisto, specialmente durante il periodo dei saldi, siano influenzate anche dalla chiarezza del cartellino. La giusta percezione del prezzo normale è infatti la condizione necessaria per valutare “se lo sconto proposto sia corretto o di fatto del tutto minore di quanto apparentemente indicato”.
