Il nuovo codice deontologico è composto da 53 articoli e mira a “salvaguardare la libertà di coscienza degli infermieri”

A dieci anni dalla sua ultima revisione, arriva il nuovo Codice deontologico delle Professioni Infermieristiche. Questi, in linea generale, i principali punti contenuti nel documento: l’infermiere è agente attivo nel contesto sociale a cui appartiene e in cui esercita; il suo tempo di relazione è tempo di cura; riconosce che la contenzione non è un atto terapeutico; non si sostituisce ad altre figure professionali; ha una posizione di protezione dei confronti del cittadino assistito; presta particolare attenzione alla cura del dolore e al fine vita; ha libertà di coscienza; utilizza mezzi informatici e social media per comunicare in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il confronto; cura la propria persona e il decoro personale; non svolge attività di natura consulenziale e peritale se non è in effettivo possesso delle specifiche competenze.

Il nuovo Codice, già in vigore dallo scorso aprile, è stato approvato dai 102 presidenti del Consiglio nazionale ed è composto da 53 articoli. Il testo – ha sottolineato la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), Barbara Mangiacavalli – mira a “salvaguardare la libertà di coscienza degli infermieri, riconoscere gli infermieri come persone che si relazionano con altre persone. È un’innovazione che affonda le radici nella nostra storia, ma guarda al futuro per salvaguardare la volontà espressa dalla persona da trattamenti incongrui o non ritenuti coerenti con la percezione di vita o di salute. È un’innovazione con cui salvaguardiamo la vita”.

All’evento di presentazione del Codice ha partecipato anche il Ministro della Salute Giulia Grillo. “Siete un veicolo di cura – ha affermato la titolare del dicastero di Lungotevere Ripa rivolgendosi agli infermieri –  e la quotidianità del rapporto che avete coi cittadini, i pazienti e le loro famiglie vi aiuta, anche secondo il vostro nuovo Codice deontologico, a educarli e fargli capire dove arriva la scienza e la vera medicina e dove invece le fake news gli fanno del male.  Avete una missione importante, nel lavoro e fuori del lavoro: noi siamo il lavoro che facciamo ed è nostro compito difendere le persone con il metodo scientifico”.

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