I Carabinieri del Nas hanno contestato 341 violazioni penali e amministrative deferendo all’Autorità Giudiziaria 222 professionisti nell’ambito dell’erogazione di prestazioni mediche

I carabinieri del Nas hanno intensificato nel 2019  le verifiche sulla regolarità delle strutture e dei centri privati che erogano prestazioni mediche. Il monitoraggio è stato eseguito su scala nazionale con l’ispezione di 607 studi professionali medici, ambulatori e poliambulatori. I controlli hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 172 strutture.
L’attenzione dei militari ha riguardato tutti gli aspetti del comparto, con particolare riferimento all’idoneità delle strutture e al possesso di titoli abilitativi in relazione alle diverse specializzazioni. E ancora,  alla sicurezza nei luoghi di lavoro e alla corretta custodia e somministrazione dei medicinali. Il tutto senza escludere il regolare funzionamento delle apparecchiature medico-diagnostiche e lo smaltimento dei rifiuti sanitari.
Gli esiti raccolti hanno evidenziato situazioni di irregolarità causate principalmente dall’esercizio abusivo della professione sanitaria, in particolare odontoiatrica.  Ma anche dalla detenzione di farmaci scaduti di validità e dall’erogazione di prestazioni mediche di svariate branche specialistiche in strutture prive di autorizzazione e in locali con carenze igienico-strutturali ed impiantistiche.
Complessivamente sono state contestate 341 violazioni penali ed amministrative, deferendo all’Autorità Giudiziaria 222 medici e professionisti nel settore sanitario, mentre altri 77 sono stati sanzionati per infrazioni amministrative, per un ammontare di 193 mila euro.

Gli interventi hanno altresì determinato il sequestro di 1.915 confezioni di medicinali scaduti di validità o defustellati e svariate apparecchiature e dispositivi medici non regolari. Il valore stimato ammonta a oltre 103 mila euro.

Infine, a causa di gravi e palesi irregolarità igieniche e strutturali, sono stati eseguiti provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività nei confronti di 52 strutture sanitarie. In questo caso  il valore economico ammonta a oltre 16 milioni di euro.
Un particolare fenomeno rilevato dai NAS ha interessato l’indebita erogazione di prestazioni di medicina estetica denominate “PRP” (plasma ricco di piastrine), riscontrate presso alcune cliniche private, poliambulatori e anche studi medici odontoiatrici, finalizzate a processi di rigenerazione cellulare con fattori di crescita piastrinici a scopo dermatologico e di ricostruzione maxillo-facciale.
Nel corso delle ispezioni, è stato accertato che tale procedura viene attuata illegalmente e senza autorizzazioni mediante il prelievo di sangue dai pazienti per essere reinfuso agli stessi una volta lavorato e concentrato per mezzo di apparecchiature convenzionalmente denominate “centrifughe del sangue”. L’esecuzione di tali fasi di manipolazione del sangue e dei suoi derivati, se condotte in assenza di corretta prassi clinica ed adeguata preparazione, può determinare seri rischi biologici e di infezioni ai pazienti sottoposti ai trattamenti.
Al riguardo, i carabinieri si invitano i cittadini a rivolgersi a strutture sanitarie che abbiano una specifica autorizzazione all’utilizzo degli emoderivati. La tecnica PRP può essere eseguita infatti solo presso servizi trasfusionali o in centri che adottino protocolli validati dal Centro Nazionale Sangue. Analogamente sono stati accertati anche interventi chirurgici di medicina sperimentale denominati “lipofilling articolare”, praticati in cliniche private senza procedure autorizzate.
 
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