Nel Processo Stamina i giudici del Tribunale di Torino hanno giudicato gravissima l’applicazione del medicinale agli Spedali Civili di Brescia

Sono state rese note le motivazioni della sentenza del Processo Stamina che, il 29 maggio scorso, ha riconosciuto colpevoli quattro medici degli Spedali Civili di Brescia per aver somministrato farmaci imperfetti su dodici pazienti tra cui anche “bambini in tenera età”. Nello specifico, la condanna a due anni di carcere era stata inflitta a Ermanna Derelli, ex direttrice sanitaria, Carmen Terraroli, segretaria referente del comitato etico, Arnalda Lanfranchi, responsabile del laboratorio, Fulvio Porta, pediatra. Tutti hanno ottenuto la condizionale.
Un’azione, la loro, che è stata ritenuta “gravissima” dai giudici del Tribunale di Torino nell’ambito del Processo Stamina in quanto, come riportato nelle motivazioni “il farmaco prodotto nel laboratorio ‘cellule staminali’ degli Spedali di Brescia è da considerarsi senza dubbio medicinale imperfetto, innanzitutto perché prodotto nel mancato rispetto delle tecniche farmaceutiche e delle regole fissate dall’Istituto superiore della Sanità“.
Tra i problemi sollevati dai giudici è che il laboratorio era privo dei requisiti Gmp. Quanto alla “inefficacia terapeutica” del metodo Stamina, il Tribunale ha ritenuto sufficienti le bocciature dei Comitati scientifici istituti dal Ministero della Salute. I quattro sanitari bresciani sono stati comunque assolti da tutti gli altri reati contestati, tra cui spiccava l’associazione per delinquere.
I fatti su cui si è pronunciato il Tribunale di Torino all’interno del Processo Stamina risalgono al periodo compreso tra la primavera del 2011 e il maggio del 2012 e si riferiscono alla sperimentazione del discusso metodo di Davide Vannoni nel presidio sanitario della città lombarda. Nello specifico, si tratta del cosiddetto “filone bresciano” della maxi inchiesta della Procura torinese sulla dubbia terapia patrocinata proprio da Davide Vannoni.
Ma non è tutto. Secondo i giudici del Tribunale di Torino, infatti, c’è stata una “incessante attività criminale” dell’organizzazione guidata da Vannoni, il quale ha peraltro patteggiato la pena, alla quale però i medici sono risultati completamente estranei.
Soddisfatto l’avvocato Luigi Chiappero, uno dei componenti del collegio difensivo dei quattro imputati, che ha dichiarato: “Al di là della considerazione sulla ‘gravità’ dell’imperfezione del farmaco, la sentenza del Tribunale di Torino dal nostro punto di vista è ottima: infatti scagiona completamente i medici di Brescia da tutti i reati della vicenda Stamina”.
L’avvocato Chiappero ha comunque aggiunto che l’intenzione è quella di portare in appello le osservazioni del collegio difensivo “e confidiamo di ottenere ragione”.
 
 
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