Per la Confederazione Albo odontoiatri occorrono regole certe per rendere la pubblicità onesta, veritiera, e trasparente

“Non possiamo tollerare – come Professione e come Ordine – che le città, gli studi, gli spazi reali e virtuali, siano tappezzati da messaggi fuorvianti e informazioni false”. Lo ha affermato il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, Giuseppe Renzo, nell’ambito del Consiglio Nazionale Fnomceo svoltosi venerdì scorso. La Federazione sta portando avanti da tempo un battaglia contro quello che viene considerato un vulnus per la professione e per la tutela della salute pubblica, ovvero la pubblicità sanitaria scorretta, contraria all’etica e alla deontologia professionale.
“In questo percorso di tutela per i cittadini – ha denunciato Renzo –  dobbiamo però ogni giorno scontrarci con una visione commerciale imposta dall’Antitrust che non prevede controlli a monte, né rispetto al format, né sul tipo di pubblicità proposta e neppure sulla correttezza del messaggio”. L’intervento dell’Ordine, pertanto, può avvenire solamente a posteriori, dopo che i messaggi sono stati già diffusi, con possibili conseguenze anche gravi per gli utenti. “Ci sentiamo inermi ed esautorati del nostro preciso ruolo di tutori istituzionali del diritto alla salute delle persone”.
Per il presidente della Cao è inaccettabile  che si parli di libera concorrenza al ribasso quando al centro della questione non c’è un prodotto, ma un diritto inviolabile quale quello alla salute, così come è inaccettabile la scriteriata comparazione di prezzi che induce molti cittadini a credere nel cosiddetto turismo odontoiatrico, “in assurde offerte di servizi a costi illusori, senza che venga ribadito in modo chiaro che sicurezza, qualità e responsabilità della cura non sono semplici voci di un prezzario”.
Renzo ha quindi ricordato che per questa ragione è stata presentata una mozione, approvata all’unanimità dal Consiglio Nazionale degli Ordini del Medici e degli Odontoiatri (Fnomceo) e sottoscrivibile sul sito change.org, che ad oggi conta più di 6500 adesioni. Tra i firmatari della petizione, lanciata da Gilberto Triestino (vice presidente della sezione romana dell’Associazione Nazionale Dentisti italiani), non vi sarebbero solo odontoiatri e altri professionisti  ma anche molti cittadini che “hanno messo a fuoco le preoccupazioni, a loro tutela, della professione odontoiatrica e medica”.“Come Ordine e come Professione – ha concluso Renzo – dobbiamo impegnarci affinché vengano fornite regole certe non per  eliminare la pubblicità, ma per renderla onesta, veritiera, trasparente, a garanzia della salute di tutti”.

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