Le perplessità sul provvedimento dell’ASL BAT del presidente della Federazione Filippo Anelli in una lettera inviata ai rappresentanti della Regione Puglia

È di questi giorni la Delibera del Direttore Generale della ASL BAT n. 1376/19 con la quale, in considerazione della assoluta difficoltà di garantire i servizi ai cittadini, la ASL ha optato per una misura estrema come il reclutamento di medici neolaureati da immettere in servizio, principalmente nei suoi Pronto Soccorso.

Esordisce così il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli in una lettera inviata all’Assessore alla Salute della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al Direttore del Dipartimento Promozione Salute Benessere Sociale e dello Sport per tutti, Vito Montanaro, nella quale si chiedono chiarimenti in relazione a tal provvedimento.

“È evidente – prosegue Anelli – che il Direttore Generale è stato costretto a fare scelte estreme superando i limiti di legge atteso che andrebbe verificato se medici neolaureati possano, nel quadro della legislazione vigente, essere così impiegati, tralasciando peraltro soluzioni organizzative  diverse e altrettanto estreme. Però lo scrivente non può esimersi dal far rilevare che, oltre alle perplessità di natura medico-legale e assicurativa (con possibili ricadute sia sui medici che sull’ASL), vi sono forti dubbi sulle conseguenze di tale scelta sulla qualità dell’assistenza che sarà erogata da professionisti i quali non hanno completato il loro iter formativo”.

“Analoga considerazione si deve fare lì dove si dovessero trasferire competenze dal medico ad altre professioni sanitarie (Task Shifting)”.

“Da un decennio– sottolinea ancora il presidente FNOMCeO –  la Federazione ha lanciato l’allarme su una programmazione del tutto carente e inadatta a garantire il servizio, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti. La responsabilità è di chi non solo non ha programmato ma pure lasciato inascoltato ogni nostro appello. Su di loro il peso di questo fallimento che ormai è strutturale e lascia i medici e gli altri operatori sanitari da soli a fare fronte ad una situazione che non hanno contributo a creare. Si resta in attesa di conoscere – conclude Anelli – quali determinazioni la Regione intende adottare in merito”.

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