Quest’anno si celebrano i quaranta anni del Ssn, vediamo quali sono secondo l’ex ministro Lorenzin le sfide e le criticità strutturali a cui è sottoposto

Anniversario importante per la sanità nazionale, quest’anno si celebrano i quaranta anni del Ssn.

Una ricorrenza molto importante, in occasione della quale l’ex ministro Lorenzin traccia su Quotidiano Sanità un bilancio sullo stato di salute, le sfide del futuro e le criticità della sanità pubblica italiana.

Il nostro Ssn è – secondo Bloomberg nel 2018 – il quarto migliore Sistema sanitario al mondo, dopo Singapore, Hong Kong e Spagna.

Siamo davanti a Giappone, Corea del Sud e Australia. La Francia si posiziona al 15°, il Regno Unito al 35°, mentre gli Stati Uniti erano al 54° posto.

Costituito nel 1978 per mezzo della legge 23 dicembre n.833 nasce come un sistema di i tipo mutualistico, che garantiva agli assicurati i servizi sanitari necessari a seconda delle quote versate alle assicurazioni.

Un sistema che lasciava molti cittadini fuori dal circuito assistenziale. In rispetto all’articolo 32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute, lo Stato decise quindi di “gestire” direttamente la sanità.

Carattere Universalistico: la forza del Ssn

Il Ssn, con il suo carattere universalistico, si pone come uno degli elementi principali del nostro sistema di welfare, spiega la Lorenzin.

Universalistico vuol dire che in Italia qualunque persona bisognosa di un trattamento medico-sanitario – indipendentemente dal censo, dal ceto sociale, dall’etnia, dalla religione – riceve lo stesso medesimo livello di assistenza e, soprattutto, in maniera essenzialmente gratuita.

Il modo migliore per celebrare la ricorrenza dei 40 anni del Ssn è porre al centro del dibattito la centralità e il valore del nostro sistema come universalistico.

Mantenere attuale nel prossimo futuro il SSN come universalistico, significa innanzitutto capire le sfide che abbiamo davanti: demografiche, tecnologiche e l’impatto dei cambiamenti climatici sulla nostra salute.

Investire in ricerca anche per trovare nuovi modelli organizzativi, coinvolgere i cittadini ed investire in prevenzione e formazione.

Le criticità da affrontare

Certo, non sono poche le criticità che si dovranno affrontare per mantenere un servizio adeguato.

La problematica principale è il cronico sottofinanziamento rispetto ad altri sistemi sanitari, cui segue una forte disomogeneità territoriale dei servizi e delle cure forniti.

Seguono l’invecchiamento della popolazione con conseguente aumento delle cronicità e l’arrivo sul mercato dei (super)farmaci ad elevata innovatività e ad altissimo costo.

Fattori che mettono inevitabilmente sotto pressione la sostenibilità complessiva del Servizio sanitario.

 

Barbara Zampini 

 

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