È stata depositata in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare che chiede di modificare la disciplina della querela per stalking e stupro

Depositata in Corte di Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare che chiede di modificare la disciplina della querela per stalking e violenza sessuale.

Il ddl, redatto dall’avvocato palermitano Alice Anselmo di concerto con Giuseppe Di Chiara, professore ordinario di Procedura penale all’Università di Palermo, potrebbe apportare dei cambiamenti molto importanti.

In primis però, è bene ricordare che la proposta di legge è nata nell’ambito della 7ma edizione del progetto ‘Diritti alla Salute’.

Del comitato promotore, con sede a Palermo, fanno parte diverse associazioni (PerlaRosa, Pool antiviolenza e per la legalità, Attivamente, Tutti Insieme, SiciliaSi).

Ma non solo. A esso hanno aderito anche l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo, l’Università di Palermo, l’Asp di Palermo e il Comune di Racalmuto.

La proposta di legge recante “Modifiche alla disciplina della querela per i reati di violenza sessuale e atti persecutori (stalking)” apporta novità “apparentemente semplici ma assolutamente necessarie per questo tipo di denunce”, ha dichiarato Alice Anselmo.

In particolare, essa prevederebbe di incrementare da 6 mesi a un anno il termine per poter sporgere denunce di violenza sessuale e violenza sessuale sui minori.

Come specificato da Anselmo, che ha scritto la proposta di legge, “spesso sei mesi non sono sufficienti alle vittime di questi abusi per metabolizzare quello che è accaduto e trovare la forza di denunciare”.

Una problematica che, in particolare, si pone proprio nel caso di minori. Spesso in quei casi – aggiunge l’Anselmo – “possono passare molti mesi prima che l’episodio venga raccontato o condiviso con qualcuno”.

Nel ddl si prevede che le denunce per stalking siano irreversibili. Ciò significa che non possono essere ritirate da chi le ha presentate.

“Molte volte le vittime vengono spinte a ritirare la denuncia dagli stessi stalker – dice Anselmo – chiediamo invece che le denunce di questo tipo procedano obbligatoriamente una volta inoltrate all’autorità giudiziaria, così come avviene per le denunce di reati a sfondo sessuale”.

Una volta presentata la proposta che introdurrebbe la querela per stalking, dalla pubblicazione in GU potrà finalmente iniziare la raccolta firme in tutta Italia.

Ma per poter portare in Parlamento il ddl, ne occorrono almeno 50mila. Vedremo se la proposta verrà ben accolta – e sostenuta – dai cittadini.

 

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