La Quota A è quella che tutti i medici e dentisti pagano ogni anno all’Enpam. Un acconto di importo relativamente contenuto, in particolare per i più giovani, che per questo motivo in genere non suscita grandi discussioni.

Non quest’anno, con la Quota A che sta creando confusione tra molti iscritti per uno strano connubio tra ritardi e anticipazioni. Da un lato, infatti, i bollettini che sarebbero dovuti arrivare entro aprile – ancora targati Equitalia – stanno arrivando in ritardo ai medici, con il conseguente slittamento del pagamento della prima rata a maggio.

Rilevato il ritardo sui bollettini, per quest’anno è stato concesso di pagare entro i 15 giorni dall’arrivo di questi ultimi a domicilio del medico.

La Quota A è scaglionata per età anagrafica. I giovani fino a 30 anni pagano 271,88 euro, dai 30 ai 35 si pagano 472,21 euro, dai 35 ai 40 il dovuto è pari a 834,42 euro. Dopo i 40 anni si paga la quota intera di 1491,06 euro , che è dovuta da tutti i medici abilitati, quale che sia il contratto che hanno. Si versa con domiciliazione del pagamento o previo ricevimento del bollettino in unica soluzione ogni 30 aprile, oppure in quattro rate con scadenza 30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 30 novembre. Se non si esprime una preferenza tra i piani di pagamento, il sistema sceglie il numero di rate più alto.

L’altra faccia della medaglia sta nel fatto che le richieste di primo pagamento per i neoiscritti all’Ordine si stanno facendo insolitamente rapide. E anche questo sembra dipendere dall’accordo con Equitalia Nord, che a seguito della disdetta avvenuta pochi mesi fa starebbe velocizzando le pratiche. Fino allo scorso anno, anche i neoiscritti di febbraio iniziavano a pagare la Quota a partire dall’anno successivo all’ottenimento dell’abilitazione.

Quest’anno, in alcuni ordini, gli abilitati a febbraio e neoiscritti stanno ricevendo la richiesta di pagare subito la quota, in altri no. Prima i bollettini arrivavano l’anno dopo. Andrea Silenzi, tramite l’Associazione Italiana Giovani Medici – Sigm che presiede, ha rilevato nelle ultime settimane “un’eterogenea e non chiara richiesta di versamenti dei contributi di Quota A indirizzata ai colleghi neoabilitati iscritti agli Ordini”, medici che in molti casi non sono “ancora inseriti in una prospettiva lavorativa” e quindi avrebbero difficoltà a farsi carico dei contributi in Quota A, per la cui contribuzione Silenzi chiede il posticipo al 2017.

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