Possibili implicazioni legali, in termini di privacy, per la richiesta di trasmettere dati sensibili di pazienti deceduti per implementare il Registro tumori della Campania

A rischio la privacy di migliaia di pazienti deceduti di tumore. La denuncia arriva dalla Fimmg di Napoli per voce dei segretari provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparano. Il problema nascerebbe dalla richiesta pervenuta dagli uffici regionali che puntano ad incrementare il registro tumori della Campania. In sostanza secondo l’Associazione, viene chiesto ai medici di medicina generale di trasmettere  dati sensibili dei pazienti deceduti a causa di un tumore.

“La comunicazione – dicono Sparano e Calamaro – è apparsa sui nostri monitor tramite il sistema informatico intranet, ma non possiamo condividere questo modo di procedere. Riteniamo che debbano esistere altri mezzi e altre procedure per arrivare a definire un dato statistico attendibile”.

L’obiettivo della richiesta è nobile. Si punta infatti a saperne quanto più è possibile sulle neoplasie che colpiscono i pazienti campani. Tuttavia per i medici di famiglia si crea un grosso problema sotto il profilo legale. Infatti, un medico che dovesse trasmettere dati sensibili senza il consenso del paziente (o dei familiari) potrebbe essere portato in giudizio e condannato.

“Un conto – sottolineano i rappresentanti provinciali della Fimmg –  è che si richieda di confermare quanto appreso tramite documenti ufficiali. Altra cosa è invece spingere i medici ad integrare le informazioni esistenti con i propri database. Per di più trasmettendo le informazioni tramite un fax, che non offre alcuna garanzia su chi e in che tempi riceverà le notizie”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti. “La gestione di alcuni dati sensibili – ha chiarito – potrebbe cambiare in forza di finalità assistenziali o di raccolta epidemiologica. Tuttavia sarà fondamentale che questi dati vengano resi anonimi. Altrimenti questo meccanismo di semplificazione diventerà solo un escamotage  che metterà a rischio la privacy dei cittadini”.

 

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