Anche i medici di medicina generale replicano alle dichiarazioni del Ministro della Salute sulle presunte resistenze sindacali alla riforma necessaria per evitare la carenza di mmg

Sorpresa e dispiacere. E’ la reazione della Fimmg alla posizione espressa presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale dal Ministro Grillo riguardo alle presunte resistenze sindacali rispetto al
cambiamento necessario ad evitare la carenza dei medici di medicina generale. Una situazione che “come Fimmg – – dichiara Silvestro Scotti, Segretario Nazionale Fimmg – abbiamo denunciato da più di 10 anni, e a cui nel corso di questi anni abbiamo anche cercato di proporre soluzioni alla politica, troppo spesso inascoltati, come appare anche oggi”.
“Sarebbe opportuno – prosegue Scotti – che il Ministro ricordasse che su tale tema il confronto diretto con Fimmg, e riunioni con tutte le parti rappresentative della medicina generale, si è tenuto molti mesi fa durante i lavori che hanno poi portato alla prima proposizione del provvedimento contenuto nell’articolo 9 del DL 135/2018, convertito nella L. 12/2019, e successivamente i confronti hanno escluso le parti che oggi il Ministro definisce resistenti, se non attraverso confronti ufficiosi dove però tutto quanto suggerito da Fimmg e accettato in termini di ragionevolezza anche in una prima proposizione del provvedimento, è stato poi ricondotto di nuovo al provvedimento originario, sia durante la fase di discussione parlamentare del suddetto articolo 9 sia, pare, nel provvedimento in corso di confronto tra ministero e regioni”.
“Forse il Ministro evidentemente si riferisce alle resistenze dell’epoca, che ovviamente sarebbero riconfermate rispetto ad un provvedimento che a margine di alcune parti che affrontano il tema e che condividiamo ne nasconde altre poco comprensibili in cui il principale interlocutore rimane un soggetto interessato individualmente e per paradosso appartenente a dinamiche sindacali che oggi infastidiscono il Ministro”.
“Il paradosso della bozza del provvedimento che sta girando è che a fronte di una prima proposta che formalizzava percorsi di sanatoria, questi almeno venivano limitati nel tempo in modo che ci fossero spazi successivi per una riforma strutturata della formazione in medicina generale vera che garantisca una formazione qualificata e qualificante per i medici, che ormai è scientificamente riconosciuto salvano e allungano la vita ai cittadini
italiani e nel mondo. Speriamo – conclude il rappresentante Fimmg – che il Ministro trovi rapidamente il tempo per ascoltare direttamente e non attraverso mediatori le nostre perplessità, poiché in caso contrario non saremmo noi i resistenti, ma piuttosto una politica che non ascolta”.
 
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